Finanza Rinnovabili, le nuove installazioni sono cresciute del 40%. I numeri di EY

Rinnovabili, le nuove installazioni sono cresciute del 40%. I numeri di EY

Pubblicato 23 Luglio 2024 Aggiornato 24 Luglio 2024 15:16

In Italia gli investimenti nelle energie rinnovabili sono cresciuti significativamente, ma è necessario continuare a sostenere e intensificare questo slancio. È quanto emerge dalla sessantatreesima edizione del report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), nel quale vengono classificati i primi quaranta paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità nel settore delle energie rinnovabili.

L’analisi mette in evidenza che a livello globale è necessario accelerare sul percorso lungo la transizione energetica: gli investimenti, al momento, continuano a rimanere troppo al di sotto rispetto a quelli necessari per riuscire a centrare quelli previsti dal COP 28, il cui obiettivo è quello di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030. Gli investimenti nell’energia green, ad ogni modo, non mancano, tanto che nel 2023 hanno raggiunto i 1.800 miliardi di dollari, inclusi anche i 660 miliardi destinati alle rinnovabili.

Energia rinnovabili, gli investimenti effettuati in Italia

Tra i paesi presenti EY Renewable Energy Country Attractiveness Index sul podio troviamo:

  • Stati Uniti;
  • Cina;
  • Germania.

Seguono a ruota:

  • Francia;
  • Australia;
  • Regno Unito;
  • India;
  • Danimarca;
  • Canada;
  • Giappone.

Raggiungendo il tredicesimo posto l’Italia migliora la propria posizione. Nel corso del primo semestre 2024 nel nostro paese sono stati installati qualcosa come 3,7 GW di nuovi impianti rinnovabili. Il fotovoltaico copre qualcosa come il 90% delle nuove installazioni, raggiungendo quota 3,3 GW. Ed è seguito dall’eolico con circa 359 MW e dalle bioenergie e dell’idroelettrico, che insieme arrivano a coprire 20 MW. Facendo un confronto tra il primo semestre 2023 e lo stesso periodo del 2024 si scopre che la nuova potenza installata da fonti rinnovabili è pari al 41%.

Prosegue l’impegno prefissato sulle comunità energetiche: grazie al decreto sulle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono stati stanziati qualcosa come 5,7 miliardi di euro per la loro istituzione. Una misura che ha contribuito a rafforzare la diffusione delle rinnovabili di piccola taglia e migliorare il posizionamento dell’Italia nel ranking.

Ad ogni modo, per riuscire a raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) del 2030, che prevedono circa 130 GW di potenza rinnovabile installata, l’Italia deve accelerare.

I progressi effettuati dall’Italia nell’energia rinnovabile

Il nostro paese cresce nel settore delle rinnovabili. Ma non basta ancora.

L’Italia ha fatto progressi significativi nel settore delle rinnovabili, ma questo slancio deve continuare e intensificarsi – spiega Giacomo Chiavari, EY Energy Strategy & Transactions Europe West Leader -. Con i nuovi decreti FER X e FER 2, abbiamo l’opportunità di accelerare sul percorso della transizione energetica e di avvicinarci agli obiettivi prefissati a livello nazionale. Ma per farlo, sarà necessario non solo aumentare il numero di installazioni, ma anche sfruttare le opportunità tecnologiche. In particolare, bisogna guardare con occhio attento l’opportunità dello stoccaggio, fattore stabilizzante della rete che permetterà un ingresso più controllato della nuova capacità rinnovabile. Per sfruttare il potenziale dei BESS, è fondamentale l’impegno di tutti gli stakeholder. Innovazione da parte dei produttori della tecnologia (per garantirne competitività), partnership strategiche, per condividere necessità e competenze che questo nuovo ramo di investimenti si porta dietro, e una gestione attenta dei rischi, sono elementi chiave per consolidare lo sviluppo di questi sistemi e per realizzare un futuro realmente sostenibile e resiliente.

Entro il 2050 la domanda di elettricità dovrebbe aumentare di 1,7 volte. I sistemi di accumulo di energia tramite batterie (BESS) diventeranno molto importanti per riuscire a gestire l’intermittenza delle energie rinnovabili e per immagazzinare l’energia in eccesso. I BESS acquisiranno un ruolo sempre più strategico anche nel medio-lungo periodo. Secondo le stime di EY la capacità dei BESS crescerà passando da 160 GWh a 1800 GWh entro il 2030 (una crescita di oltre 10 volte).

L’Italia punta a un significativo sviluppo nell’ambito dei BESS, con l’obiettivo di raggiungere 71 GWh di capacità entro il 2030.  Come spiegano da EY, vari i modelli di applicazione, che spaziano da modelli a mercato con i relativi di rischio prezzo e volume, fino a modelli fortemente infrastrutturali e regolati. Soprattutto per questi ultimi si pone la necessità di un quadro normativo robusto. Un fattore fondamentale per tutte le batterie è l’evoluzione e la competizione tecnologica: oltre alle oramai tradizionali batterie al litio, stanno emergendo nuove soluzioni, come le batterie a flusso di vanadio e al sodio-ione, che grazie alle loro performance e costi attesi promettono di trasformare nei prossimi anni il mercato dello storage energetico.