Risparmio in Italia: Biella prima in classifica, Ragusa all’ultimo posto
Quali province brillano in Italia per la propensione al risparmio? A Biella si trova il popolo più oculato d’Italia: nel 2022 il 14,5% del reddito disponibile è stato messo da parte. In questa forte propensione al risparmio seguono altre due province piemontesi: Vercelli (13,8%) e Asti (13,1%). Atteggiamento diametralmente opposto è quello di Ragusa, Crotone e Siracusa, dove le famiglie accantonano solo e soltanto il 4,6% del proprio reddito. Dando uno sguardo complessivo alle macro aree italiane, si scorge che la popolazione del Nord Ovest è quella con una maggiore capacità di risparmio – pari al 10,8% – contro la media nazionale dell’8,4%. I picchi maggiori sono stati registrati nelle seguenti Regioni:
- Piemonte: 11,15;
- Lombardia: 10,8%;
- Emilia Romagna: 10,1%.
Senza dubbio a fare più fatica in questa particolare classifica delle Regioni in cui si cerca di risparmiare è il Mezzogiorno, per via delle minori entrate e nelle città metropolitane, dove pesa particolarmente il costo della vita più alto. A scattare questa fotografia della propensione al risparmio è la prima indagine a livello provinciale realizzata dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.
Risparmio, il salvadanaio è più pieno al Nord che al Sud
La fotografia scattata sul risparmio in Italia mette in evidenza le distanze che intercorrono tra il Nord e Sud Italia. A determinare il diverso andamento della propensione a mettere da parte un po’ di soldi è la diversa entità del reddito disponibile. All’interno delle prime 20 posizioni della classifica provinciale della propensione al risparmio, 19 sono al Nord. Ben 18 province del Sud, invece, occupano le ultime 20 posizioni della graduatoria.
A ogni modo 16 province del Mezzogiorno hanno registrato un recupero di posizioni nel ranking per propensione al risparmio rispetto al 2019: a ottenere i risultati più brillanti sono state Bari e Matera, che sono riuscite a recuperare, entrambe, la bellezza di sette posizioni.
Se in valore assoluto le due “Capitali” del Paese, Milano e Roma, concentrano il 18,4% del risparmio del Paese, molto diversa è la situazione rapportata al reddito delle famiglie che, invece, “premia” la provincia italiana. A testimonianza di un ruolo ancora forte di queste realtà più piccole di potere alimentare anche il processo di investimenti delle imprese familiari locali – spiega Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne -. Tante realtà del Mezzogiorno si trovano nelle posizioni di fondo, ma occorre considerare che il reddito familiare al Sud è di circa il 32% inferiore a quello del Centro-Nord, il che si traduce anche in una necessaria maggiore propensione al consumo, in particolare di beni primari. Basti pensare che dal 2014 al 2022 l’incidenza della spesa media mensile per prodotti alimentari nel Sud è passata dal 21,7 al 23,5% sul totale degli acquisti. E questo anche in virtù di una brusca accelerazione dei prezzi di questi beni che, dopo la pandemia, sono cresciuti in misura maggiore nel Mezzogiorno rispetto al complesso del paese.
Le province con la propensione al risparmio più elevata
La maggiore propensione al risparmio si registra nelle province minori. Nelle prime dieci posizioni, infatti, troviamo:
- Biella;
- Vercelli;
- Asti;
- Modena;
- Varese;
- Alessandria;
- Pavia;
- Novara;
- Piacenza;
- Cremona.
Stiamo parlando di province che, almeno nella maggior parte dei casi, non superano i 400.000 abitanti.
La prima città metropolitana, ossia Genova, è solo all’undicesimo posto come propensione a risparmiare. Milano, invece, è al dodicesimo posto. Roma occupa una posizione molto più bassa: la sessantesima, benché abbia recuperato ben quattro posizioni rispetto al 2019. Dando uno sguardo alla classifica del risparmio delle famiglie in valori assoluti, però, Milano è cima, seguita da Roma e Torino.
Tra i risparmiatori ci sono anche gli stranieri
Nel novero delle persone con una spiccata propensione al risparmio ci sono i nuclei familiari stranieri. All’interno delle 48 province, le famiglie che risultano essere composte unicamente da stranieri – o con una loro presenza rilevante – riescono a mettere da parte il 9,1% contro il 7,5% del complesso delle altre province. Tra queste si segnalano principalmente Modena, Cremona e Cuneo che vedono una propensione al risparmio oscillante fra l’11 e il 13%:
Capitolo single
Un altro target particolarmente importante è quello costituito dai single, che sembrerebbero mostrare una capacità di accantonare maggiore. All’interno delle 45 province dove le famiglie monocomponente superano la media nazionale, la propensione al risparmio risulta essere pari al 9,1% contro l’8,1% della media nazionale.