Scadenze fiscali: le tre “date nere” da tenere a mente di dicembre
A dicembre i contribuenti devono annotare sul calendario tre importanti scadenze fiscali: il 5, il 18 ed il 20. Sono diversi i tributi che devono essere versati in questo ultimo scorcio di anno.
Tra gli oneri più importanti da tenere a mente ci sono l’Iva, l’Imu, la rottamazione quater e il ravvedimento speciale. Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli adempimenti più importanti.
Scadenze fiscali del 5 e del 18 dicembre
Una delle prime scadenze fiscali del mese di dicembre cade il 5, giorno in cui è necessario effettuare il pagamento della seconda rata della rottamazione quater. Questo appuntamento è significativo, perché quanti non saranno in grado di affrontarlo (economicamente parlando) verranno privati dei benefici che hanno ottenuto aderendovi.
Sicuramente, però, il giorno più importante da tenere a mente è il 18 dicembre, entro il quale sono previsti qualcosa come 46 versamenti. Ricordiamo che generalmente questa scadenza capita il 16 del mese, ma essendo un sabato, gli obblighi vengono posticipati al successivo 18. Tra gli adempimenti di questo giorno ricordiamo:
- le ritenute sul lavoro dipendente, su quello autonomo e sulle provvigioni. Devono essere versate, inoltre, le ritenute alla fonte sui redditi da capitale e sui premi di produttività. Ad essere sottoposti a questo obbligo sono i sostituti d’imposta;
- i contribuenti che liquidano l’Iva mensilmente devono provvedere al versamento dell’imposta sul valore aggiunto;
- devono essere, inoltre, versati i contributi Inps per i compartecipanti e gli operai, indipendentemente dal fatto che siano assunti a tempo determinato o a tempo indeterminato.
Una delle altre scadenze fiscali previste per il 18 dicembre è il saldo dell’imposta municipale unica, anche conosciuta come Imu. Da tenere a mente, inoltre, anche il versamento della Tobin tax, ossia l’imposta sulle transazioni finanziarie.
Gli appuntamenti del 20 dicembre
Tra le scadenze fiscali in calendario nel mese c’è anche quella relativa al ravvedimento speciale, attraverso il quale è possibile regolarizzare le violazioni relative alle dichiarazioni dei redditi presentate fino al 2022. È possibile sanare la propria posizione sino al periodo d’imposta 2021.
Entro il 20 dicembre i contribuenti hanno la possibilità di usufruire dell’agevolazione, che permette di versare 1/18 delle sanzioni e, soprattutto, permette di andare a sanare tutte le violazioni che possono essere oggetto del ravvedimento operoso.
Le altre scadenze fiscali del mese
Gli appuntamenti di dicembre prevedono entro il 27 del mese il versamento dell’acconto Iva relativo al 2023. Tra le scadenze fiscali c’è anche quella relativa alla Tari, il cui acconto dovrebbe essere versato entro la fine del mese di aprile e un altro acconto entro la fine di luglio. A dicembre è necessario effettuare il saldo.
Il pagamento della Tari
Ricordiamo che la Tari, ossia la tassa sui rifiuti, non è uguale in ogni regione. Ogni singolo ente locale segue proprie logiche, così come le scadenze potrebbero variare da città a città. Solo per avere un’idea di quanto si andrà a versare nel corso del prossimo mese basti pensare che la provincia di Catania, dove il costo è il più alto in assoluto, si arriva a pagare la bellezza di 594 euro: l’aumento è stato pari a 90 euro rispetto al 2022.
Tra le città più care ricordiamo:
- Genova: 492 euro l’anno, contro i 480 euro del 2022;
- Napoli: 491 euro, contro i 455 euro del 2022;
- provincia di Fermo: 196 euro in media l’anno;
- Brescia: 195 euro;
- Udine: 181 euro.
Secondo i calcoli effettuati da Cittadinanzaattiva, il costo medio della Tari per le famiglie italiane è pari a 320 euro.