Sì alla riforma delle pensioni. Ma i tempi si allungano
Arriva un’importante svolta per quanto riguarda la riforma delle pensioni. Marina Calderone, Ministro del Lavoro, ha deciso di costituire un Osservatorio, il cui compito principale sarà quello di andare a valutare l’eventuale fattibilità dei nuovi interventi previdenziali. Una novità, però, che potrebbe determinare un allungamento dei tempi.
La notizia buona, comunque, è che la riforma delle pensioni dovrebbe essere ad un vero e proprio punto di svolta: uno dei primi compiti di questo nuovo Osservatorio sarà quello di definire il dopo Quota 103, che, come molti ricorderanno, è destinato a chiudersi con il 31 dicembre 2023.
Pensioni, arriva l’osservatorio
Il ministro Marina Calderone ha introdotto una vera e propria novità, per quanto riguarda le pensioni: ha istituito una nuova task force, il cui compito sarà quello di fornire direttamente al Governo gli elementi essenziali per poter procedere con la riforma previdenziale.
Il governo Meloni, a questo punto, sembra ben intenzionato a procedere e a risolvere, in qualche modo, il nodo delle pensioni, benché i sindacati si stiano lamentando di uno scarso interesse sull’argomento da parte del nuovo esecutivo. Per potersi in muovere in un senso o nell’altro, il governo deve essere in possesso di molte informazioni
Ma in cosa consiste il nuovo Osservatorio per il dopo Quota 103? Iniziamo con il ricordare che questa misura di flessibilità permette di uscire dal lavoro al compimento dei 62 anni, purché il diretto interessato abbia maturato almeno 41 anni di contributi. La misura però è destinata a sparire il 31 dicembre 2023: dopo questa data, almeno stando alle indicazioni del governo, si dovrebbe passare definitivamente ad un nuovo sistema pensionistico, che dovrebbe essere definito proprio nel corso di questi mesi.
Un’eventuale proroga di Quota 103 potrebbe essere possibile solo e soltanto nel caso in cui i tempi per la riforma dovessero rivelarsi più lunghi del previsto.
In questa fase, l’intenzione è quella di raccogliere tutti gli elementi necessari per arrivare ad una riforma delle pensioni strutturale, ma che, soprattutto, sia in grado di tenere conto di tutte le esigenze del sistema previdenziale italiano. Questo, sostanzialmente, è il motivo per il quale il ministro Calderone ha deciso di farsi supportare da un Osservatorio di esperti che negli obiettivi e nella composizione rimanda al Nucleo di valutazione della spesa previdenziale già previsto dalla legge Dini del 1995.
Un osservatorio ufficiale a tutti gli effetti
L’avvio dei lavori dell’Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale e l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico è avvenuto ufficialmente attraverso un decreto firmato lo scorso 23 marzo 2023. Complessivamente sarà composto da un totale di 14 membri, ai quali si aggiungerà un presidente. I componenti verranno indicati dal Ministero del Lavoro e da quello dell’Economia. Lo scopo principale dell’osservatorio è quello di raccogliere gli elementi necessari per valutare quali siano i fattori che possono influenzare l’andamento del settore, in modo da riuscire ad arrivare ad una revisione sostenibile.
Andando un po’ più nel dettaglio, l’Osservatorio, procederà a muoversi in due diverse direzioni:
- provvederà a verificare se sussistano margini sostenibili per una riforma della pensiona anticipata. L’obiettivo è un’eventuale estensione di Quota 41, che permetterebbe a tutti i lavoratori di andare in pensione con 41 anni di contributi;
- individuare una serie di interventi utili al rafforzamento del secondo pilastro previdenziale, ai fini del rilancio della previdenza complementare.