Finanza Silver Generation? Protettivi ma non immobili nella gestione dei propri risparmi

Silver Generation? Protettivi ma non immobili nella gestione dei propri risparmi

9 Aprile 2024 09:00

La vita diventa sempre più cara, facendo così aumentare il desiderio di proteggere il capitale o al più, investire in prodotti sicuri e facilmente svincolabili per fronteggiare così gli eventuali imprevisti. Questa una delle considerazioni che fanno oggi i cosiddetti “Silver”, donne e uomini dai 60 agli 80 anni, oggetto di un’indagine commissionata da Invesco e condotta da Bva-Doxa.

Chi sono i Silver

Si parte dall’individuare quattro 4 cluster tipologici dei Silver, articolati sulla base del loro profilo socio- attitudinale, i loro bisogni e la loro gestione finanziaria:

– I Forever young (60/69 anni) sono pieni di interessi, lavoratori pienamente attivi. Con impegni importanti ancora da portare a termine relativi a figli e genitori. Finanziariamente mantengono una posizione di difesa;

– I realizzatori (60/69 anni) sono ancora produttivi, mentalmente e praticamente. Sono punti di riferimento del nucleo familiare che guidano anche nella gestione economica: pratici, decisi, responsabili, finanziariamente dinamici;

Impauriti (70/75 anni) sono a cavallo della pensione e turbati da difficoltà impreviste personali e del mondo. Finanziariamente in difesa, con qualche contrazione rispetto al passato;

– I patriarchi (70/75 anni) sono in «lista di uscita» della vita con la serenità di chi, nonostante tutto, è qui a raccontarlo. Saggi e un po’ malinconici, finanziariamente conservativi.

Famiglia, risparmi e mercati: cosa preoccupa i Silver

Le ansie maggiori riguardano la famiglia, punto di riferimento per i Silver, tanto che il 53% degli intervistati si dimostra fragile al pensiero di un futuro in cui non sarà più autonomo e dipenderà dai propri familiari. Un’inquietudine che si riflette sulla sfera finanziaria.

Dalla ricerca difatti emerge il desiderio di una gestione “pacata” dei risparmi, ovvero di investire sì ma con oculatezza (60%), nonché di utilizzare un linguaggio più semplice e accessibile quanto si parla di finanza (51%) in virtù della sua natura “rischiosa e pericolosa”.

Tra gli altri punti che emergono dalla ricerca, solo 1/3 dei Silver considera la banca un punto di riferimento a cui affidare i propri risparmi. Gli intervistati si dividono quasi equamente tra chi si avvale della consulenza di un funzionario della banca o un soggetto terzo (Realizzatori e Patriarchi), e chi invece si reputa autonomo nelle scelte.

La figura del consulente inoltre viene associata a una persona con una particolare attenzione per i clienti (anche di piccole dimensioni), capace di comunicare anche concetti complessi in modo semplice e capace di consigliare al meglio alla luce degli obiettivi di vita del cliente.

Altro punto caldo che preoccupa i Silver, come mette in evidenza la ricerca, è l’instabilità dei mercati finanziari e la conseguente erosione del valore del denaro: il 28% dichiara di tenersi aggiornato su queste tematiche e afferma di essere disposto ad affrontare qualche rischio per incrementare la redditività del proprio capitale. Gli intervistati dichiarano poi una discreta solidità finanziaria e di essere solo sufficientemente soddisfatti dell’attuale gestione del proprio denaro (solo 1 su 3 è molto soddisfatto).