Smart working: due giorni in sede e tre a casa con venerdì libero. L’accordo di TIM
Che lo smart working abbia rivoluzionato il mondo del lavoro è noto e sono sempre più i lavoratori che lo richiedono a gran voce. L’ultimo accordo sul lavoro agile è stato quello siglato tra i vertici TIM e i sindacati, in partenza il 1° febbraio 2023, con la durata di 13 mesi e riguarderà circa 32.000 dipendenti.
TIM: l’accordo sul lavoro agile. Cosa prevede
L’accordo prevede, attraverso la chiusura delle sedi di TIM il venerdì, il passaggio da 2 a 3 giornate di smart-working: ciò consentirà ai dipendenti di meglio pianificare le proprie attività extra-lavorative, di rafforzare la co-presenza fra colleghi in ufficio negli altri giorni della settimana e di realizzare l’efficientamento energetico e la relativa riduzione di emissioni di CO2. L’impatto è particolarmente rilevante nelle grandi città, come Roma che conta 12.000 dipendenti e Milano che ne conta 3.700 dipendenti, con una riduzione del pendolarismo del 60%.
Ma non solo. L’intesa introduce due modalità di lavoro agile, giornaliero e settimanale, che differiscono per il diverso grado di autonomia, per la possibilità di organizzare il lavoro per obiettivi e per il differente regime orario. Il modello giornaliero si applica agli ambiti organizzativi caratterizzati da attività svolte per obiettivi con adeguato livello di autonomia e flessibilità oraria e prevede 2 giorni in sede e 3 in lavoro agile. Il modello settimanale si applica agli ambiti organizzativi nei quali le attività svolte sono etero-organizzate, non consentono di organizzare il lavoro per obiettivi e per i quali è indispensabile garantire il presidio in specifici archi orari e prevede una settimana di quattro giorni in sede e una settimana in agile.
“Grazie al confronto serio e costruttivo che abbiamo portato avanti con le organizzazioni sindacali abbiamo potuto siglare un importante accordo che getta le basi per la costruzione di un modello più maturo del lavoro agile. Le nostre persone che lavorano da casa potranno contare su un sistema consolidato di tutele, come il diritto alla disconnessione, e di regole, come le giornate in compresenza, che favoriscono la stabilità aziendale e il miglioramento della produttività”, ha commentato Paolo Chiriotti, chief human resources e organization officer di Tim. “Inoltre – ha proseguito – con l’introduzione della chiusura delle sedi nella giornata di venerdì, mettiamo a segno un importante risultato per l’ambiente e per la conciliazione vita-lavoro dei nostri dipendenti”