Spesa famigliare 2024, come cambia: i rincari per il carrello degli italiani
Dopo l’aumento della spesa nel 2023, che si conferma il più alto degli ultimi anni, nel primo trimestre del 2024 la spesa delle famiglie italiane per i prodotti alimentari si stabilizza ai livelli del primo trimestre del 2023. Sebbene i volumi dei principali prodotti nel carrello siano ancora in diminuzione, si nota un rallentamento di questa tendenza negativa.
Lo rivela un recente report di Ismea, evidenziando gli aumenti dei prezzi dei prodotti che gli italiani acquistano, mostrando che, nonostante la stabilizzazione dei consumi nel 2024 rispetto al 2023, i costi di alcuni beni di prima necessità continuano a salire.
Dove vanno gli italiani a fare la spesa
In termini geografici, le variazioni di spesa mostrano un andamento disomogeneo nelle quattro ripartizioni geografiche. Nell’area del Nord Est, la spesa continua a crescere (+1,4%), mentre nelle altre aree si registrano lievi flessioni.
Nel primo trimestre del 2024, la ripartizione delle vendite tra i vari canali distributivi rimane sostanzialmente invariata. Il supermercato si conferma come il canale predominante, con una quota di mercato del 41% e una crescita del fatturato dell’1,7% rispetto al 2023, dopo aver già recuperato il 9,2% degli incassi nell’anno precedente.
La spesa presso gli ipermercati rimane stabile, rappresentando il 23% degli acquisti totali. I discount continuano a migliorare le loro performance, mantenendo una quota del 22% delle vendite totali e registrando un aumento degli incassi dello 0,6% nel primo trimestre, che si aggiunge al +9,4% del 2023 rispetto al 2022. Il canale dei “liberi servizi” perde sia quote di mercato (dal 6% al 5%) sia fatturato (-7,4%). Il dettaglio tradizionale mantiene la sua quota al 9%, ma con una riduzione del fatturato dell’8,2% rispetto al primo trimestre del 2023.
I rincari dei prodotti
Ma se resta invariato il canale di riferimento, a cambiare sono soprattutto gli acquisti degli italiani, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di origine animale: sono in calo gli acquisti di carni (-3,1%), prodotti ittici (-3,8%), latticini e derivati (-2,6%), e salumi (-1,7%). Unica eccezione sono le uova, con un aumento del 2,1%. La spesa per ortofrutticoli continua a crescere, con un +2,5% per gli ortaggi e un +1,6% per la frutta, insieme agli oli vegetali (+18%) e alle bevande (escluso il vino, che cala del 2,5%). La spesa per i derivati dei cereali rimane stabile con un incremento dello 0,8%.
Le famiglie hanno adattato la propria spesa nel 2024 anche in base all’andamento dei prezzi dei prodotti più acquistati. Nonostante la stabilizzazione dei consumi, un dato interessante evidenziato dal report di Ismea riguarda gli aumenti dei prezzi dei beni di prima necessità. Il lieve aumento della spesa per i derivati dei cereali è trainato dai “prodotti per la prima colazione” (+1,9%), dalla pasta fresca (+2,2%) e dal pane e sostituti (+1,1%). Al contrario, la spesa per la pasta secca registra una flessione superiore alla media (-5,4%), dovuta alla concomitanza di una diminuzione sia dei volumi (-1,8%) che dei prezzi medi (-3,6%).
La spesa per il comparto degli ortaggi, freschi e trasformati, aumenta del 2,5%, trainata principalmente dalle patate, con una crescita della spesa del 9,5% dovuta all’aumento dei prezzi medi del 18,7%, e dagli altri ortaggi freschi, per i quali la spesa cresce del 4,4%. In controtendenza, si registra una flessione nella spesa per la IV gamma (-2,5%) e per i surgelati (-1%). La spesa per il comparto frutta cresce dell’1,6%, nonostante il contributo negativo del segmento agrumi (-5,5%).
Per l’olio extra vergine di oliva si osserva un forte aumento dei prezzi (+47%), accompagnato da una conseguente contrazione degli acquisti (-5,4%). Al contrario, per l’olio di semi, i prezzi sono in netta flessione (-21%) e i volumi di acquisto mostrano una lieve crescita (+3,2%).
Prezzi, in tre anni aumenti vertiginosi
In questi anni gli aumenti di prezzo sono stati diversi. Abbiamo già parlato dell’aumento dell’olio d’oliva, ma ad aumentare sono stati diversi prodotti di prima necessità.
Ecco una tabella di alcuni degli alimenti che hanno visto salire di prezzo, comparando i dati di maggio 2021 con quelli dello stesso mese nel 2024.
Prodotto | Maggio 2021 | Maggio 2022 | Maggio 2023 | Maggio 2024 |
---|---|---|---|---|
Pane fresco sfuso (€ / kg) | 3,37 | 3,76 | 4,09 | 4,24 |
Latte fresco (€ / l) | 1,40 | 1,44 | 1,75 | 1,71 |
Pasta di semola (€ / kg) | 1,40 | 1,63 | 1,94 | 1,91 |
Conserve di pomodoro (€ / kg) | 1,41 | 1,42 | 1,84 | 1,80 |
Prosciutto crudo DOP (€ / kg) | 24,34 | 25,27 | 27,95 | 28,04 |
Fettina di bovino adulto (€ / kg) | 12,82 | 14,32 | 15,00 | 15,70 |