Stellantis e Comau: il governo potrebbe ostacolare la vendita. Golden Power in vista?
Si apre un nuovo fronte di scontro tra Stellantis e il governo guidato da Giorgia Meloni. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy si vorrebbe mettere di traverso alla cessione annunciata ieri nel giorno della semestrale di Comau – il gioiellino di casa Fiat specializzato nella robotica – ad un fondo straniero. A renderlo noto è stato direttamente il ministero, che starebbe valutando la possibilità di esercitare la golden power su Comau, uno strumento normativo che permetterebbe al governo di bloccare o di mettere delle condizioni ben definite su determinate operazioni, che potrebbero ledere l’interesse nazionale.
Stellantis si prepara a cedere Comau
Nel giorno dell’annuncio dei conti semestrali, Stellantis ha annunciato con One Equity Partners (OEP) di avere sottoscritto un accordo vincolante per effettuare un investimento di maggioranza in Comau. L’operazione, spiega il comunicato diramato ieri, fa parte dell’accordo strategico stipulato durante la fusione tra le ex FCA e Groupe PSA da cui è nata Stellantis nel 2021. Al momento le condizioni finanziarie dell’operazione privata non sono state comunicate al mercato. La chiusura della transazione è prevista entro la fine del 2024 ed è soggetta alle approvazioni normative oltre alle consuete condizioni di chiusura. L’Executive Chairman Alessandro Nasi e il ceo Pietro Gorlier manterranno le rispettive posizioni, così come il resto del management.
Più nel dettaglio, Stellantis ha informato le organizzazioni sindacali di aver sottoscritto un accordo preliminare che prevederebbe la cessione del 50,1% di Comau al fondo di private equity One Equity Partners.
All’interno di Comau, a questo punto, Stellantis dovrebbe conservare una quota di minoranza, almeno per i prossimi anni. La notizia ha avuto un impatto immediato sul mondo sindacale: il timore è che possano essere a rischio dei posti di lavoro. Secondo Sara Rinaudo, vicesegretario generale del Fismic Confsa, è necessario monitorare attentamente questa fase di transizione, per garantire che il presente e il futuro dei circa 750 dipendenti italiani sia tutelato
Comau, l’intervento del Governo
L’affaire Comau apre un nuovo possibile scontro tra Stellantis e del governo, che si va ad affiancare al dibattito che si è aperto nel corso di questi mesi sui bassi volumi di produzione in Italia. La vendita di Comau al fondo statunitense One Equity Partners si inserisce, in un certo senso nelle operazioni che hanno portato alla fusione tra Psa e Fca, che hanno portato alla nascita di Stellantis. Comau è infatti uno spin off previsto fin dal momento in cui i due gruppi avevano iniziato a tessere la ragnatela che avrebbe portato alla fusione.
La conclusione dell’operazione, però, arriva in un momento particolarmente delicato ed ha scatenato le preoccupazioni dei sindacati, che temono per il futuro dei lavoratori – in Italia sono 750 -. Una decisione che ha scatenato il pronto intervento del governo e ha portato Adolfo Urso a valutare l’opportunità di applicare la disciplina della golden power.
Nella nuova proprietà Stellantis continuerà a detenere il 49,9%. Ma Comau avrà la possibilità di accedere a fondi aggiuntivi che le permetteranno di rafforzare ed ampliare le radici italiane. Ma soprattutto di accrescere le competenze in diversi settori. È previsto che alla guida della società continui a rimanere lo stesso management.
Secondo Pietro Gorlier, ceo di Comau, questa operazione sarebbe coerente con il piano strategico della società, “che mira a espandere il suo business oltre il settore automobilistico e a orientarsi verso la crescita della domanda globale nel campo dell’automazione industriale. Consentirà inoltre di consolidare la forte posizione dell’azienda come leader internazionale nel suo settore, mantenendo solide radici italiane“.
Negli ultimi 50 anni, Comau è diventata leader nel campo delle soluzioni di automazione. Questa operazione ha lo scopo di aiutare Comau a raggiungere la propria autonomia e rafforzare ulteriormente il suo successo a vantaggio di tutti i suoi stakeholder, in particolare i suoi dipendenti e i suoi clienti – afferma Carlos Tavares, ceo di Stellantis -. Offre inoltre a Stellantis la possibilità di concentrarsi sulle attività del suo core business in Europa.