Stellantis un po’ più italiana grazie al PNRR
Nel corso delle prossime tre settimane sarà tracciata la strada che percorrerà in futuro Stellantis: piedi ben saldi in Italia e la produzione di almeno un milione di veicoli nel nostro paese. Ad affermarlo è Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, alla conclusione del confronto tenuto con i sindacati.
L’obiettivo è quello di stringere, entro Ferragosto, un accordo con Stellantis per la transizione ecologica: in questo modo sarà possibile contare sulle risorse che arriveranno grazie alla rivisitazione del Pnrr e di Repower Eu, che deve essere inviata entro la fine di agosto a Bruxelles.
L’incontro tra Stellantis ed il Ministero è avvenuto a seguito dell’annuncio di un investimento effettuato dalla casa automobilistica con Samsung per creare un secondo impianto di batterie negli Stati Uniti d’America.
In questo momento i sindacati stanno chiedendo certezze relativamente alla Gigafactory a Termoli e sui nuovi modelli che dovrebbero essere prodotti in Italia, partendo dal quinto che è previsto a Melfi, dopo l’arrivo dell’annuncio che le 600 saranno prodotte in Polonia mentre le nuove Topolino in Marocco.
Il futuro delle auto in Italia
Il ministro Adolfo Urso, in questo momento, è al lavoro sulle risorse pubbliche che dovrebbero servire per sostenere l’intesa, che prevede una serie di accordi di innovazione, contratti di sviluppo e incentivi, che devono essere pianificati nel corso dei prossimi anni per riuscire a rottamare 11 milioni di autovetture euro zero, 1, 2 e 3 che attualmente stanno circolando in Italia.
Le risorse pubbliche serviranno, inoltre, a sostenere la produzione nazionale che, nel corso del 2022, è scesa al di sotto delle 500mila autovetture.
Sono stati, inoltre, stanziati 5-6 miliardi di euro per la transizione del settore auto: i fondi, non ancora impegnati, saranno utili in vista dello stop ai motori a benzina e diesel nel 2035.
L’intenzione del ministro, comunque, è quella di andare ad utilizzare delle altre risorse, comprese quelle che dovrebbero arrivare dal Pnrr.
L’incontro con Stellantis
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, e Adolfo Urso si sono incontrati lo scorso 10 luglio 2023.
Il manager ed il ministro hanno concordato di lavorare insieme con l’intento di andare ad invertire un trend negativo che, purtroppo, dura da almeno vent’anni.
L’ipotesi è quella di invertire questo trend nell’arco dei prossimi due anni, anche se, nel frattempo Cgil, Cisl e Uil chiedono di scoprire una volta per tutte le carte.
Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha affermato “al governo chiediamo di capire quante risorse mette, per fare cosa e con quali condizionalità”.
Secondo Rocco Palombella della Uilm, grazie agli accordi che sono stati appena sottoscritti, si può stimare una crescita produttiva del 15% nel corso del 2023.
Per Maurizio Landini è in corso un confronto importante, anche se quello che ancora manca, per il momento, è l’azienda, che dovrà impegnarsi con il governo che le darà i soldi e con i sindacati.
Secondo Luigi Sbarra della Cisl il governo fa bene ad interloquire con Stellantis, in modo da acquisire delle garanzie sugli investimenti industriali in Italia.
Noi crediamo che bisogna invertire la rotta e non rassegnarci alla decadenza industriale. Lo si può fare, è il momento della svolta – ha affermato Urso -. Per vent’anni l’Italia ha avuto una lacuna: è mancata la politica industriale e non c’è stato alcun accordo con Stellantis né quando è stata realizzata né negli anni successivi. Crediamo sia doveroso colmarla.