Tassi Bce, mutui e prestiti personali: cosa cambia con l’ultimo rialzo di Lagarde
Nel corso della giornata di ieri la Bce ha deciso di alzare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, portando quelli sui rifinanziamenti principali al 4,50% e quelli sui depositi al 4%. Sui prestiti marginali si è arrivati al 4,75%. Questo cosa comporta per le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo od un finanziamento?
In Italia, secondo i dati del sindacato dei bancari Fabi – la Federazione Autonoma Bancari Italiani –, ci sono 6,8 milioni di famiglie indebitate, che corrispondono al 25% del totale.
Tre milioni e mezzo di queste hanno sottoscritto un mutuo per acquistare una casa. Già nel corso del 2022 i tassi di interesse sui prestiti risultano essere aumentati in maniera notevole. Ma cerchiamo di capire meglio cosa possa cambiare per i consumatori.
Cosa cambia per i mutui
A scattare una fotografia su come possano cambiare le rate dei finanziamenti ipotecari ci ha pensato la Fabi.
Per quanto riguarda le rate dei vecchi mutui a tasso fisso – stiamo parlando di quelli che sono stati erogati fino ai primi mesi del 2022 – non sono destinate a cambiare.
Gli importi continueranno a rimanere immutati fino alla fine del piano di ammortamento.
Discorso diverso, invece, per i mutui a tasso variabile, le cui rate sono cresciute del 75%.
Questo significa che la famiglia che pagava 500 euro al mese, adesso ne paga 875 euro: stiamo parlando di 375 euro in più.
Gli aumenti, però, non sono destinati a finire, anche alla luce della decisione che è stata presa nella giornata di ieri.
Sulla stessa linea d’onda è la simulazione effettuata da Facile.it e Mutui.it, che hanno preso come riferimento un finanziamento a tasso variabile del valore di 126.000 euro, il cui piano di restituzione si articola in 25 anni.
Il prodotto è stato sottoscritto nel corso del mese di gennaio 2022.
In questa simulazione, il TAN di partenza era pari allo 0,67% e corrispondeva ad una rata mensile di 456 euro.
A seguito degli aumenti decisi dalla BCE è arrivato a toccare, nel corso del mese di settembre 2023, il 5,05%, con una rata pari a circa 740 euro.
Il mutuatario, secondo questa simulazione, si ritrova a pagare qualcosa come 285 euro in più (il 62%) rispetto alla rata iniziale.
I nuovi mutui
Le notizie non sono buone per chi deve sottoscrivere nuovi mutui a tasso fisso.
La Fabi mette in evidenza che sono passati da un tasso di interesse medio dell’1,8% ad oltre il 6%.
Le rate mensili, oggi come oggi, risultano essere sostanzialmente raddoppiate.
Per quanto riguarda i nuovi mutui a tasso variabile, invece, si potrebbe arrivare ad una media dello 7% dallo 0,6% di fine 2021.
In altre parole, secondo la simulazione Fabi, per un mutuo del valore di 150.000 euro della durata di 20 anni, si potrebbe arrivare ad una rata pari a 1.180 euro.
Un importo superiore di 515 euro (+77,4) rispetto a quello che si poteva spuntare due anni fa, che era pari a 665 euro.
Cosa cambia per i prestiti
Crescono anche i tassi di interesse per i prestiti:
alle fine del 2021, secondo la Fabi, si attestano mediamente all’8,1%, ma a seguito della decisione presa il 14 settembre 2023 potrebbero arrivare al 14,25%.
Cosa comporta questo aumento ai fini pratici?
Per acquistare una vettura del valore di 25.000 euro completamente ed interamente a rate, sottoscrivendo un finanziamento da 10 anni, il costo passa da 37.425 euro a 48.396 euro.
La differenza è di 10.971 euro, ossia il 29,3% in più rispetto alla fine del 2021.
Per chi avesse, invece, l’intenzione di acquistare una lavatrice del valore di 750 euro completamente a rate, il costo complessivo passerebbe da 942 euro a 1.098 euro.
La differenza complessiva è di 157 euro, ossia il 16,7% in più rispetto alla fine del 2021.