Finanza Ue: stop vendita auto diesel e benzina. I dettagli del diktat

Ue: stop vendita auto diesel e benzina. I dettagli del diktat

17 Febbraio 2023 14:43

Dal 2035 non potranno essere più vendute auto alimentate a gasolio o a benzina.

Lo stop alla vendita delle vetture a motore termico è arrivato ufficialmente dal Parlamento europeo: questo tipo di veicoli non potrà essere più commercializzato tra dodici anni.

A contenere questa norma è il pacchetto Fit for 55, approvato dall’Assemblea plenaria con 340 voti favorevoli, 279 contrati e 21 astenuti.

Stop alla vendita di auto a benzina e a gasolio

Ma in cosa consiste, definitivamente, la norma che impedisce dal 2035 di vendere auto a benzina e a gasolio?

Il pacchetto Fit for 55 contiene una serie di misure e di riforme, che hanno lo scopo di ridurre l’impatto ambientale in tutti i settori produttivi.

Per quanto riguarda il settore automotive, è prevista la riduzione del 55% delle emissioni delle nuove automobili entro il 2030 e del 100% entro il 2035.

Le variazioni percentuali devono diminuire rispetto ai livelli del 2021.

Ad essere coinvolta dal provvedimento è la produzione di vetture nuove. Non vengono coinvolte quelle in circolazione o la vendita dell’usato.

Questo significa, in estrema sintesi, che chi, al 2035, fosse proprietario di una macchina a combustione termica, può continuare ad usarla.

La novità riguarda anche i furgoni con alimentazione tradizionale. A partire dal 2035 gli automobilisti potranno acquistare esclusivamente auto e furgoni di nuova immatricolazione a zero emissioni.

A che punto siamo in Italia

Proviamo a dare uno sguardo al parco auto circolante in Italia.

Nel 2022 i veicoli elettrici hanno conquistato una quota di mercato pari al 3,7%, in calo dello 0,95 rispetto al 2021.

Il 2023 non è andato decisamente meglio: gli incentivi erogati dallo Stato sono serviti a poco.

Nel solo mese di gennaio, le immatricolazioni di auto a zero emissioni hanno registrato un calo pari al 15,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Sono diverse le motivazioni con le quali è possibile comprendere perché agli italiani piacciano poco le auto elettriche.

Nel nostro paese mancano le infrastrutture adeguate: la rete di ricarica pubblica si sta sviluppando lentamente. Ma, soprattutto, ad incidere sulle scelte degli automobilisti sono gli alti costi di queste vetture, che per un’utilitaria – segmento B – possono arrivare a superare anche i 30.000 euro.

Quali incentivi sono previsti per passare all’elettrico?

Nel corso del nuovo anno sono previsti degli incentivi variabili in base all’eventuale permuta di un’automobile vecchia.

Nel caso in cui si intenda acquistare una vettura elettrica, le uniche che abbiano un’emissione di anidride carbonica nella fascia 0-20 g/km, è possibile usufruire di uno sconto sul prezzo di listino pari a 5.000 euro.

Si deve, però, procedere anche con la rottamazione di una macchina fino alla classe di emissione euro 5.

Nel caso in cui non si dovesse procedere con la rottamazione di un vecchio veicolo, l’incentivo scende a 3.000 euro.

Per le auto elettriche, è bene ricordarlo, il premio Rc Auto è mediamente più basso del 20-25% rispetto alla copertura di veicolo a gasolio o a benzina.

I minori costi sono da attribuire, principalmente, all’assenza di carburanti infiammabili, che espongono l’automobilista a minori rischi. E quindi con meno probabilità di avere un incidente.

Un esempio? Il portale Seuguio.it ha ipotizzato “che un 45enne (coniugato, impiegato, prima classe di merito da almeno due anni, zero sinistri negli ultimi cinque anni, patente mai sospesa, percorrenza media di 10.000 chilometri annui), residente a Sondrio, voglia assicurare una Opel Corsa-e (veicolo totalmente elettrico) immatricolata nel 2022“.