Vacanze, nel 2024 il prezzo del carburante cala. Ma è pur sempre un salasso
Agosto, per antonomasia, è il mese delle ferie e delle vacanze. Ma quanto costa muoversi dalla propria città ai luoghi di villeggiature? E, soprattutto, quali sono i mezzi più convenienti per spostarsi: la macchina, il treno o l’aereo? Ovviamente a determinare quale sia il mezzo più conveniente è la destinazione: per andare negli Stati Uniti, ad esempio, sarebbe improponibile muoversi con l’auto. Noi ci soffermeremo su destinazioni nazionali, dove è fattibile fare un confronto.
Secondo un’indagine effettuata da Assoutenti, che ha analizzato alcune tratte tipicamente turistiche, emerge che l’auto non è il mezzo più conveniente. Ma cerchiamo di capire perché si è venuta a creare questa situazione.
In vacanza, l’auto non è il mezzo più conveniente
Andare in ferie utilizzando l’auto è comodo. È possibile scegliere in totale autonomia gli orari di partenza, il percorso da seguire. Ma non è di certo il mezzo più economico. Il prezzo dei carburanti, rispetto all’estate 2023, è in calo. Ma chi dovesse decidere di andare in villeggiatura con il proprio mezzo deve mettere in conto un vero e proprio salasso.
Secondo gli ultimi dati ufficiali resi disponibili dal Mase, la benzina costa mediamente 1,851 euro al litro. Stiamo parlando del 4,7% in più rispetto al prezzo medio registrato nel corso del mese di agosto 2023. I viaggiatori riescono, quindi, a risparmiare mediamente 4,5 euro a pieno. Il gasolio, invece, costa in media 1,730 euro al litro, il 5,6% in meno rispetto al mese di agosto dello scorso anno. La spesa è più bassa di 5 euro a pieno.
Volendo prendere in considerazione alcune tratte tipiche dell’estate, però, viaggiare in auto non risulta conveniente. Volendo andare da Torino a Palermo, mediamente, sono necessari 392 euro di benzina – servono per coprire i 1.588 chilometri che separano le due città -, a cui devono essere aggiunti i pedaggi autostradali: 175,6 euro. Complessivamente si arriva a spendere 567,6 euro. Raggiungere Reggio Calabria da Torino costa di meno: 336 euro di benzina e 155 euro come pedaggio. Servono invece:
- 462 euro per raggiungere Catania da Milano;
- 411 euro per arrivare a Lecce da Bolzano;
- 128 euro di benzina e 35,8 euro di pedaggio per arrivare a Cosenza da Roma.
Quanto costa viaggiare in treno
Anche i biglietti ferroviari sono aumentati: solo nell’ultimo mese è stato registrato un rincaro dell’8,3% rispetto al 2023. Però, a patto di essere disposti a viaggiare in qualsiasi orario e di dover affrontare cambi e coincidenza, si può arrivare a risparmiare. Per la tratta Milano-Salerno – andata 24 agosto e ritorno 31 agosto – si spendono 100 euro a passeggero, nel caso in cui non si avessero delle particolari pretese sugli orari o sulla tipologia del treno. Scegliendo i collegamenti migliori si può arrivare a spendere 426 euro.
Per le stesse date spostarsi da Milano a Catania in treno si può arrivare a spendere da un minimo di 284,9 euro ad un massimo di 372 euro a persona. Per la tratta Torino-Reggio Calabria, la spesa oscilla tra i 269,7 a 321,9 euro, per andare da Torino a Palermo la spesa oscilla tra i 164,25 a 355 euro.
Nel calcolo del maggior vantaggio in treno gioca un ruolo determinante il numero di persone che compone la famiglia. Se iniziano ad essere più di due – considerando che i prezzi sono sempre a persona – il costo complessivo del viaggio si avvicina e supera quello in auto, che non viene condizionato dal numero di persone che sono a bordo.
La voce trasporti è una di quelle che incide maggiormente sulle spese degli italiani per le vacanze estive – afferma Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti -. A fronte degli elevati costi che devono affrontare gli italiani per i propri spostamenti non si registra un adeguato miglioramento dei servizi all’utenza, con continue code e rallentamenti in autostrada e guasti e ritardi sulla linea ferroviaria. Siamo convinti che le tariffe debbano essere sempre più legate al livello qualitativo dei servizi resi, premiando le società che si attivano concretamente per eliminare i disagi ai cittadini e penalizzando quelle meno attente ai consumatori.