Vacanze rovinate, risarcimenti: quando è possibile richiederli
Con settembre, per molte famiglie le ferie sono solo un dolce ricordo del passato.
Ma se per molti italiani sono state un’occasione per rilassarsi, per molte altre persone si sono trasformate in una vera e propria disavventura.
Sono molti i casi di vacanze rovinate che sono finite davanti ad un tribunale e hanno avuto degli spiacevoli strascichi dopo molti mesi dalla fine delle vacanze.
A finire nell’occhio del ciclone, ultimamente, è stata la disavventura di una coppia di napoletani, che è finita addirittura alla Corte di Cassazione.
La coppia aveva acquistato da un’agenzia di viaggi un pacchetto all inclusive per Cuba, ma ha riscontrato, fin da subito, parecchie problematiche e diverse incongruenze rispetto a quanto era stato promesso proprio dal tour operator.
Le sorprese sono state parecchie: dal volo in ritardo di tre ore fino ad un lavandino intasato dai capelli.
Per non parlare della piscina dell’albergo, nella quale galleggiavano, addirittura, delle bottiglie.
La coppia ha fatto causa all’agenzia di viaggi ed è riuscita ad ottenere il risarcimento dei danni.
Prima di arrivare a questo esito definitivo, sono dovuti passare dal giudice di pace e da un’impugnazione della sentenza in secondo grado.
Alla fine è arrivata la decisione della Corte di Cassazione, che ha definitivamente stabilito che le persone a cui sono state rovinate le vacanze devono ricevere un rimborso. A cui si deve aggiungere un indennizzo per i danni biologici e morali subiti.
Ma quali sono i casi che danno diritto ad ottenere il risarcimento delle vacanze?
Vacanze rovinate: in cosa consiste il danno
Cerchiamo di capire, prima di tutto, in cosa consista il danno da vacanza rovinata.
È una particolare tipologia di danno che non è costituita unicamente dai costi che i consumatori devono sostenere per andare in vacanza, ma anche dalla perdita dell’occasione di rilassarsi nel periodo delle ferie, a causa della disorganizzazione e di una serie di disservizi.
Entrando un po’ più nello specifico, questa particolare situazione è relativa alle problematiche che vengono arrecate al viaggiatore, che non ha avuto la possibilità di godere a pieno del viaggio organizzato come occasione di svago, riposo o piacere.
A questo si aggiunge il fatto che il turista potrebbe aver sofferto un disagio psicofisico, determinato da un programma in parte o completamente difforme da quanto previsto.
Ma soprattutto dalla non coerenza dei servizi che sono stati effettivamente erogati nel corso della permanenza.
È bene ricordare, che l’articolo 47 del Codice del Turismo, sottolinea in maniera evidenze che il danno da vacanza rovinata deve essere riconosciuto in funzione del tempo di vacanza inutilmente trascorso e dell’irripetibilità dell’occasione perduta.
Questo è il motivo per il quale al turista spetta il risarcimento per la vacanza rovinata. È necessario, però, che l’inadempimento non sia di scarsa importanza.
Il problema dei servizi promessi e non erogati
Sicuramente uno dei punti fondamentali del problema è relativo ai servizi, che sono stati inclusi all’interno del pacchetto venduto dall’agenzia, ma che non sono mai stati erogati.
Uno dei casi da manuale, in questo senso, è costituito da un’offerta all inclusive, nella quale viene specificato che ci sarà anche la piscina, ma poi, una volta che i turisti si recano nella location, la vasca è priva di acqua.
Nel 2010, una sentenza della Corte di Cassazione ha incluso tra i danni da vacanza rovinata anche la mancanza corrispondenza tra la descrizione della struttura ricettiva e la realtà.
La decisione dei giudici della Suprema Corte partiva da un caso specifico, nel quale i turisti si erano trovati davanti ad una spiaggia sporca e il mare inquinato da idrocarburi.
Spetta all’agenzia di viaggi scegliere correttamente le strutture che siano in grado di fornire i servizi reclamizzati.
Il problema della qualità
Sono diverse le casistiche che rientrano nel danno da vacanza rovinata.
La Corte di Cassazione, con una sentenza datata 17 gennaio 2013, ha affermato che l’eventuale materiale informativo cartaceo e fotografico da parte dei tour operator, che poi si dovesse rilevare non corrispondente al reale, costituisce una evidente situazione nella quale non viene garantita un adeguato livello di qualità.
Dato che le strutture non corrispondono alla realtà, i soggetti lesi hanno la possibilità di richiedere il risarcimento del servizio pagato e del danno arrecato.
Una situazione che sta realmente accadendo nell’estate del 2023 è relativa agli incendi in Sicilia e in Grecia.
Su questo punto, Martina Donini, presidente nazionale dell’Unione per la difesa dei Consumatori, ha spiegato:
Per coloro che hanno prenotato viaggi tramite agenzie e tour operator, è importante sapere che hanno diritto al rimborso totale nel caso in cui il viaggio venga annullato a causa di circostanze straordinarie, come eventi catastrofici. Anche nel caso in cui l’utente decidesse di rinunciare al viaggio a causa di circostanze eccezionali, avrebbe ancora diritto a un rimborso totale.