Discorso May un disastro, tra colpi di tosse e incursione comico. Tory la vogliono fuori, sterlina a minimo un mese
Il futuro di Theresa May è a rischio: dopo il discorso disastroso proferito nella giornata di ieri, il Telegraph riporta come stia aumentando il numero dei parlamentari ribelli del partito dei Tory che sono pronti a chiedere le dimissioni della premier britannica, entro la fine dell’anno. Tra questi c’è Ed Vaizey, il primo parlamentare dei Tory che rende noto pubblicamente il desiderio dei suoi colleghi di non vedere più May seduta alla poltrona di premier.
Vaizey ha detto chiaramente che ci sono diversi parlamentari nel partito dei conservatori che vogliono “in modo fermo” che May lasci l’incarico.
Di fatto, per la premier che sta traghettando il Regno Unito fuori dall’Unione europea, in linea con quanto deciso dai cittadini nel referendum sulla Brexit, il momento non è dei più favorevoli. E da ieri la situazione è decisamente peggiorata, visto che il discorso che ha proferito nel chiudere la conferenza dei conservatori che si è svolta a Manchester è stato un vero flop.
May ha parlato tra colpi di tosse e tentativi di riprendersi da improvvisi cali di voce, tra l’imbarazzo dei presenti che hanno applaudito diverse volte, per darle tempo di riprendersi tra una crisi e l’altra.
A un certo punto è intervenuto anche il marito Philip, dando alla premier una caramella. Momento ancora più imbarazzante è stato quando l’attore inglese Simon Brodkin ha consegnato direttamente alla premier un modulo P45 – quello che regola la fine di un rapporto di lavoro – dicendo: “Boris mi ha detto di consegnarglielo”.
Il caso ha voluto che a un certo punto cadesse anche la lettera F dal messaggio scritto alle sue spalle: “Building A Country that Works For Everyone” (ovvero costruire un paese che funzioni per tutti)”. Il risultato è che il messaggio si è trasformato in “Building A Country That Works Or Everyone”.
E, alla fine, quando finalmente il discorso si è concluso, May ha quasi inciampato.
Il Telegraph riporta che i ribelli dei Tory che chiedono la testa di May avrebbero il sostegno di altri 30 parlamentari circa del partito. Il team crede che, nel caso in cui riuscisse ad attrarre maggiori consensi, potrebbe anche decidere di affrontare in modo diretto la premier, e chiederle di rassegnare le dimissioni.
Così ha commentato un parlamentare del partito:
“O tutti o nessuno. Non possiamo avere una situazione in cui alcuni si fanno avanti pubblicamente con le loro critiche e altri rimangono in silenzio. Qui c’è una piccola finestra di opportunità (di mandare via May), ci sono più persone che si stanno facendo avanti”.
Il parlamentare ha aggiunto che non c’è niente di personale contro Theresa May. “La questione, semplicemente, è che May non viene più reputata né credibile né competente”.
A fare le spese della tensione interna al partito e dei timori di un caos politico nel Regno Unito è la sterlina, prima vittima del discorso imbarazzante della premier. La valuta accelera al ribasso e precipita ai minimi in un mese, cedendo nei confronti del dollaro lo 0,81% a $1,3141.
La sterlina cede anche nei confronti dell’euro, con il rapporto eur-gbp in crescita di oltre mezzo punto percentuale, a GBP 0,8926.