Referendum e violenze in Catalogna, euro perde colpi. Ma le scommesse short record sono su un’altra valuta
Alta tensione in Spagna, sempre più a rischio gli equilibri politici e sociali del paese, dopo che, nel referendum sull’indipendenza della Catalogna che il governo Rajoy ha tentato in tutti i modi di ostacolare, ha trionfato il sì, con il 90% favorevole alla secessione da Madrid.
A partecipare al voto, circa il 42% degli elettori, ovvero 2,2 milioni di persone. Il no ha ottenuto, stando ai dati quasi definitivi diffusi dal governo catalano, appena il 7,8% dei voti.
Il voto catalano è stato contrassegnato dalle violenze delle forze dell’ordine, che hanno attaccato chi si recava ai seggi per votare.
Il bilancio è da bollettino di guerra: sono più di 845 le persone rimaste ferite dalle cariche degli agenti anti-sommossa, che si sono accaniti contro i civili che difendevano i seggi, ricorrendo all’uso di manganelli, lacrimogeni, pallottole di gomma. E alcuni feriti verserebbero in gravi condizioni.
“E’ una vergogna che accompagnerà per sempre l’immagine dello Stato spagnolo”, ha detto Carles Puigdemont, mentre il portavoce del governo catalano Jordi Turull, che ha minacciato di portare Madrid davanti ai tribunali internazionali, ha affermato che era “dai tempi del franchismo” che “non si vedeva una tale violenza di stato”.
Sui mercati finanziari, a farne le spese è l’euro, che ha reagito alle incognite che ora si stagliano all’orizzonte spagnolo virando verso il basso.
Il rapporto euro-dollaro cede più di mezzo punto percentuale, a $1,1740, nei primi minuti delle contrattazioni dei mercati europei. L’euro cede anche nei confronti dello yen, -0,17%, a JPY 132,70, e verso la sterlina, con -0,14%, a GBP 0,8808, mentre il responsabile del governo catalano si dice pronto a una potenziale dichiarazione di indipendenza della Catalogna dalla Spagna.
Detto questo, in base ai calcoli di Reuters e del Commodity Futures Trading Commission pubblicati lo scorso venerdì, nonostante le aspettative su imminenti rialzi dei tassi, le scommesse short nette degli speculatori sul dollaro sono balzate, nella settimana terminata lo scorso 29 settembre, al record dal settembre del 2012, attestandosi a $17,36 miliardi, in rialzo rispetto alle posizioni short, su base netta, di $13,19 miliardi, della settimana precedente.
Sono inoltre 11 settimane consecutive che gli speculatori sono short sul dollaro.