Finanza Vino, dal 2026 il mercato tornerà a crescere: su cosa si deve puntare

Vino, dal 2026 il mercato tornerà a crescere: su cosa si deve puntare

21 Marzo 2025 14:41

Il mondo del vino sta vivendo forti cambiamenti, determinato dall’evoluzione dei consumi, dal clima e da altri fattori. Ma la svolta sembrerebbe vicina.

È quanto emerge dalla ricerca accademica presentata  Milano dal titolo “Resilienza e preparazione al prossimo ciclo di consumo globale di vino. Masi: Un caso studio originale“, a cura di Jean-Marie Cardebat, uno dei massimi economisti del vino a livello internazionale, professore di Economia all’Università di Bordeaux e direttore del Dipartimento di Ricerca ECOr, Davide Gaeta, docente di Economia dell’Impresa Vitivinicola e Mercati Agroalimentari all’Università di Verona.

Due Università a confronto con il mondo dell’impresa hanno presentato i risultati dello studio nato da una visione internazionale del vino e completato con la case history Masi attraverso l’intervento di Federico Girotto, a.d, Masi Agricola.

La svolta già nel 2026

La storia insegna che il settore vitivinicolo ha sempre saputo affrontare periodi di crisi, adattandosi ai mutamenti e trovando nuove strade per evolversi. Anche questa volta non farà eccezione, sebbene le dinamiche di consumo, l’organizzazione delle imprese e le opportunità saranno diverse rispetto al passato.

“L’andamento ciclico dell’economia ha sempre influenzato il consumo globale di vino – ha spiegato Cardebat – e il quadro attuale non fa eccezione. Se, da un lato, l’attuale contesto economico e geopolitico ha portato ad una contrazione, la natura stessa dei cicli economici suggerisce che, mantenendo il fenomeno inflattivo sotto controllo, il 2026 potrebbe segnare l’anno di svolta con l’avvio, nel 2027, di una fase di ripresa per una nuova crescita sostenuta per il settore vitivinicolo”. Ripresa che non sarà una semplice ripetizione del passato: la sociologia del consumo è cambiata, e il prossimo ciclo vedrà protagonisti nuovi trend e consumatori.

Su cosa puntare per il futuro

Tutti gli osservatori concordano poi sul fatto che i giovani hanno un rapporto diverso con il vino e l’alcol rispetto alle generazioni precedenti, mentre anche i modelli di distribuzione stanno subendo profonde trasformazioni. Il consumo tradizionale durante i pasti è in calo, rendendo ormai inefficace la proposta di modelli statici di prodotto e consumo.

Bisogna quindi ripensare ad alcuni metodi per far ripartire il mercato. Uno di questi è puntare sulle vendite dirette, che stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella distribuzione, mentre l’accoglienza dei clienti si configura come una nuova sfida logistica e commerciale. “Il settore sta attraversando una graduale diversificazione dei canali di vendita, con la digitalizzazione e la vendita diretta che potrebbero attenuare la tendenza allontanamento dal consumismo”, spiega l’abstract.

In questo contesto, la consapevolezza collettiva, legata al territorio, e quella individuale, associata al marchio, restano elementi chiave per il successo, anche in fasi di contrazione del mercato.

Inoltre, i vini premium continuano a guadagnare quote di mercato nei mercati maturi, confermando la solidità di questo segmento. “La premiumisation resta una tendenza chiave, con un crescente spostamento della domanda verso la ricerca di qualità e verso segmenti di alto valore. In questo scenario – ha aggiunto Cardebat – è indispensabile investire in anticipo su ciò che potrebbe costituire la base del nuovo ciclo di crescita, rafforzando i marchi e valorizzando esperienze di consumo come l’enoturismo, un settore che ha registrato uno sviluppo importante negli ultimi 15 anni, con stime superiori ai 50 miliardi di dollari per il 2025.

Il contributo di Masi

Tutti questi elementi, che saranno fondamentali per ripartire, sono stati ricercati nel brand leader di mercato Masi, cantina vitivinicola della Valpolicella etra le poche quotate in Borsa.

“Questa può rappresentare un contributo agli operatori del settore vitivinicolo per comprendere e acquisire consapevolezza circa i reali problemi del medesimo e dei suoi mercati di riferimento, chiudendo lo spazio a omissioni, al pessimismo e soprattutto all’illusione che tutto possa tornare a essere come prima – commenta Federico Girotto, ad Masi Agricola Spa e presidente e ad di Canevel Spumanti Spa – Negli anni il gruppo Masi ha attivato diverse leve strategiche che ci hanno permesso di rispondere in anticipo all’evoluzione dei cicli economici, trasformando le sfide in opportunità”.