A Piazza Affari rally di Azimut e Atlantia, male TIM (-4%)
Poco mossa Piazza Affari nei primi scorci dell’ultima seduta della settimana. L’indice Ftse Mib dopo la prima mezz’ora cede lo 0,08% a quota 27.610 punti. Tra le blue chip spicca il rally di Azimut (+2,92%) all’indomani dei risultati trimestrali. Il gruppo italiano del risparmio gestito ha archiviato il terzo trimestre con profitti in crescita a 96,4 milioni, un risultato che sui nove mesi arriva tocca il record di 322,4 milioni (rispetto ai 230,2 milioni dei primi 9 mesi del 2020, raggiungendo la parte bassa della forchetta di utile netto prevista per l’intero 2021 (350-500 milioni di euro).
Bene Atlantia (+1,03% a 17,175 euro) che ha archiviato i primi 9 mesi del 2021 con un utile netto di 1,3 miliardi di euro, che ha recepito la plusvalenza dalla cessione del 49% di Telepass per oltre 1 miliardo di euro e dividendi da partecipazioni per oltre 0,4 miliardi di euro. L’ebitda è stato pari a 2,9 miliardi di euro (+27%) e i ricavi sono stati pari a 4,6 miliardi di euro (+17%). L’outlook per il 2021 è migliorato, con un’attesa di 6 miliardi di euro di ricavi e 2,4 miliardi di euro di FFO. Ricavi a 4,6 miliardi di euro, in aumento del 17%
Poco mossa Prysmian (-0,39%) che ha completato l’acquisizione di Omnisens, azienda leader nel settore delle soluzioni di monitoraggio in fibra ottica ad alte prestazioni per la sicurezza e l’efficienza di infrastrutture critiche, per 18,8 milioni di franchi.
In coda al Ftse Mib figura Telecom Italia (-3,99% a 0,318 euro) dopo che il cda di ieri, convocato su richiesta dei consiglieri che fanno capo al socio Vivendi, si è concluso senza nessuna accelerazione sul riassetto societario, rimandando tutto al nuovo business plan che verrà presentato a febbraio. La maggiore tlc italiana ha ribadito che non è in corso alcuna negoziazione relativa alla rete o altri asset strategici.