Altagamma: 2021 anno della ripresa per i beni personali di lusso, Cina resta il motore
Il 2021 è atteso come l’anno della ripresa, e i primi mesi sembrano confermarlo, con un primo trimestre in linea con il 2019, anno pre-COVID19. Cina e Stati Uniti trainano il mercato, il cui ritorno ai livelli precedenti la pandemia avverrà tra il 2021 e il 2022, anche se l’incertezza generale e le variabili legate alle campagne di vaccinazione e alla lenta ripresa del turismo non consentono una stima precisa. Questi i trend principali che sono emersi dagli aggiornamenti del Monitor Altagamma Bain sui mercati mondiali, realizzato da Bain & Company in collaborazione con Altagamma, e dell’Altagamma Consensus 2021, elaborato dalla Fondazione con il contributo dei più importanti analisti internazionali del settore.
“Grazie alla loro reattività e intraprendenza, nell’annus horribilis 2020 le imprese di alta gamma hanno lavorato non solo per contenere i danni, ma anche per costruire da subito le basi della ripresa – ha commentato il presidente di Altagamma, Matteo Lunelli -. I primi segnali dell’anno sono molto positivi: gli investimenti sul digitale e la razionalizzazione dei propri modelli gestionali e di business stanno portando i loro frutti e, soprattutto per la forte ripresa di Cina e Stati Uniti, le nostre imprese possono già guardare al futuro prossimo con moderato ottimismo”.
In particolare, l’aggiornamento dell’Altagamma Consensus 2021, elaborato in collaborazione con 21 analisti internazionali, ha rivisto in leggero rialzo le stime di ripresa del comparto per il 2021, con una media di incremento dei consumi dei beni di lusso per la persona intorno alla doppia cifra sull’anno scorso, ma verosimilmente ancora in flessione rispetto al 2019. La Cina si conferma il motore del mercato, gli Stati Uniti sorprendono nella velocità di ripresa e solo l’Europa procede più lentamente. L’abbigliamento, molto sofferente nel 2020, è previsto in forte recupero, guidato da un fenomeno di “revenge spending” in diversi Paesi; i gioielli tengono, in virtù del loro profilo di bene rifugio; tra gli accessori bene la pelletteria e la cosmetica si giova delle ottime performance dello skin care. I canali distributivi, sempre più omnichannel, sono stati rimodellati, e così pure l’ecosistema dei media e l’innovazione di prodotto: domina l’online dove metà delle vendite sono in capo a multistore digitali, sostenuti anche dal second hand.