Attacco cibernetico alla rete di oleodotti Colonial Pipeline, Biden dichiara stato di emergenza
Un cyber attack, un attacco cibernetico, ha colpito ha colpito la rete di oleodotti di Colonial Pipeline, la più grande degli Stati Uniti, nel corso del fine settimana, tanto che la società è stata costretta a interrompere il trasporto di carburante dal Golfo del Messico all’area metropolitana di New York, ma non solo, per “mettere offline alcuni sistemi, al fine di contenere la minaccia”.
Colonial ha riferito di aver appreso venerdì scorso di essere stata “vittima di un attacco informatico”: da allora ha interrotto la rete di oleodotti di 8.850 chilometri, che trasporta quasi la metà delle riforniture di carburanti nella East Coast.
La sospensione alimenta il timore che l’area sia costretta a fare i conti con la carenza nelle riforniture di benzina, diesel, carburante per aerei.
Il presidente americano Joe Biden è stato informato dell’attacco e ha dichiarato lo stato di emergenza, per far sì che vengano attivate alcune misure come il trasporto stradale del carburante e l’estensione agli autotrasportatori americani delle ore di lavoro giornaliere, per consentire una consegna più veloce delle riforniture.
I futures sul petrolio sono in rialzo, con il contratto WTI che sale dello 0,46% a $65,20 al barile e il Brent che avanza dello 0,51% a $68,63 al barile.