Avvio cauto per Piazza Affari, recuperano terreno i petroliferi
Apertura poco mossa per Piazza Affari e le altre borse europee, dopo la chiusura in calo di Wall Street di ieri e il rimbalzo di stamani delle borse cinesi.
Il Ftse Mib avanza dello 0,1% a 24.472 punti, con il rimbalzo dei petroliferi Tenaris (+1,5%), Eni (+1,2%) e Saipem (+1,1%). Bene anche Erg (+1,6%), sbarcata oggi sul listino principale in sostituzione di Atlantia, che verrà delistata il 9 dicembre a seguito dell’opa con cui il veicolo Schema Alfa (che fa capo ai Benetton) ha superato il 95% del capitale della holding infrastrutturale. In flessione Diasorin (-1,3%) e Amplifon (-1%).
A migliorare il sentiment dopo i realizzi della seduta precedente contribuisce l’attenuarsi delle proteste contro le restrizioni anti-Covid in Cina. Inoltre, Pechino ha affermato che incrementerà le vaccinazioni tra gli anziani, una mossa cruciale secondo gli esperti sanitari per la ripartenza dell’economia frenata dalla politica Covid Zero.
Cresce l’attesa per l’intervento di domani di Jerome Powell, che potrebbe confermare un rallentamento delle strette sui tassi di interesse, pur ribadendo che l’inasprimento proseguirà nel 2023. Intanto, il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha affermato che gli investitori stanno sottovalutando la possibilità di manovre più aggressive da parte del Fomc. Il suo omologo di New York, John Williams, ha dichiarato che bisogna fare di più per frenare l’inflazione, e il vicepresidente della Fed, Lael Brainard, ha detto che gli shock sull’offerta mantengono elevati i rischi di inflazione.
Dall’agenda macroeconomica odierna sono attesi i dati di novembre sulla fiducia economica dell’eurozona e la fiducia dei consumatori statunitensi, oltre all’inflazione della Germania. L’Istat pubblica il report di settembre sul fatturato dell’industria e i prezzi alla produzione di ottobre.
Tra le materie prime, recuperano terreno le quotazioni del greggio, con il Wti in rimonta a 78,8 dollari dopo aver toccato ieri i minimi da dicembre 2021 in area 74 dollari. Secondo rumors, l’Opec e i suoi alleati potrebbero estendere i tagli all’offerta in risposta all’indebolimento della domanda globale.