Aziende e impatto crisi nei settori produttivi, ecco i più colpiti
Se si osserva l’impatto della crisi nei vari settori produttivi, ad eccezione del comparto dei servizi alla persona (+39,8%) e dell’information technology (+5,7%), la pandemia si è abbattuta duramente su arte e cultura (-55,8%), ristoranti e alberghi (-44,3%), attività sportive (-39,1%), lotterie e giochi (-26,1%), mentre le costruzioni hanno contenuto la flessione (-5,4%). Se, invece, si guarda al valore aggiunto, il calo maggiore si è avuto nel settore ristoranti e alberghi (-53,2%), seguito da lotterie e gioco (-36,4%), dalle industrie estrattive (-31,3%) e dalle attività sportive (-26,7%). E’ quanto emerge dall’Osservatorio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha analizzato l’impatto dell’emergenza da Covid-19 nel 2020 su oltre 600.000 bilanci delle società di capitali.
A livello geografico, il decremento del fatturato è più contenuto al Sud (-7%) rispetto al Nord (Nordest -8,1% e Nordovest -9,5%), mentre è il Centro l’area con il passivo maggiore (-14,5%). Un risultato dovuto, essenzialmente, al fatto che le imprese di maggiori dimensioni, quelle più colpite dalla crisi, hanno la propria sede legale nel Lazio.
“La contrazione del fatturato si è inevitabilmente trasmessa al risultato di esercizio provocando un forte incremento delle società che a fine 2020 hanno chiuso il bilancio in perdita”, si legge nel documento nel quale si sottolinea che “si è avuto un aumento di 6,6 punti percentuali della quota di società che hanno dovuto registrare una perdita nel bilancio 2020: dal 26,4% del 2019 al 33% del 2020. Nonostante ciò, il grado di patrimonializzazione delle società di capitali analizzate, misurato dal rapporto tra il patrimonio netto e il totale attivo di bilancio, si è incrementato passando dal 40 al 41,7%”.