News Finanza Indici e quotazioni Azionario Asia giù, borsa Tokyo -0,45% post Draghi, male Nissan. Focus su crollo export Hong Kong

Azionario Asia giù, borsa Tokyo -0,45% post Draghi, male Nissan. Focus su crollo export Hong Kong

26 Luglio 2019 08:47

Azionario asiatico per lo più negativo all’indomani degli annunci della Bce di Mario Draghi e in attesa della riunione della Federal Reserve, attesa per il 30-31 luglio. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in calo dello 0,45%, a 21.658,15 punti; Sidney -0,36%, Seoul -0,34%, Hong Kong -0,47%, Shanghai +0,20%.

Male dal fronte macro, il dato relativo alle esportazioni di Hong Kong, che hanno sofferto a giugno il calo, su base annua, più forte in quasi tre anni e mezzo. La flessione è stata del 9% – al record dal febbraio del 2016 – a 309,6 miliardi di dollari di Hong Kong.

A Tokyo il titolo Nissan ha perso più del 2,5%, all’indomani dell’annuncio del colosso dell’auto, che ha comunicato che licenzierà 12.500 dipendenti a livello globale entro il 2022.

Tornando al fattore Bce, dopo aver reso noto di aver lasciato i tassi di rifinanziamento principali e sui depositi fermi rispettivamente allo zero e al -0,40%, la banca centrale, nel suo comunicato, ha dato la buona notizia: la forward guidance è stata modificata.

Ergo: il Consiglio direttivo ha detto che i tassi di interesse di riferimento della BCE rimarranno attorno ai livelli ‘pari o inferiori’ a quelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 e, in ogni caso, finché sarà necessario per garantire la costante e sostenuta convergenza dell’inflazione con i suoi obiettivi a medio termine.

Altro assist ai mercati è arrivato con la volontà di riconsiderare l’opzione del Quantitative easing, con il banchiere centrale che ha fatto riferimento alle operazioni di acquisti netti di attività finanziarie (senza entrare però nel dettaglio).

L’eventualità di varare ieri un taglio dei tassi non è stata tuttavia discussa, così come Draghi non si è esposto sull’entità di una eventuale sforbiciata. Azioni e bond (soprattutto BTP insieme ai titoli bancari), infiammatisi subito dopo gli annunci della Bce, hanno fatto così dietrofront nel finale. Lo spread è tornato a salire, e così ha fatto anche l’euro, che al momento è piatto sul dollaro a $1,1139.