News Finanza Indici e quotazioni Azionario Asia orfano di Tokyo, Shanghai e Shenzhen fino a +1,4% dopo intesa Usa-Cina

Azionario Asia orfano di Tokyo, Shanghai e Shenzhen fino a +1,4% dopo intesa Usa-Cina

14 Ottobre 2019 08:12

L’azionario globale guarda all’accordo commerciale che Stati Uniti e Cina hanno raggiunto lo scorso venerdì. Il miglioramento del sentiment è evidente soprattutto nelle borse cinesi, con gli indici di Shanghai e Shenzhen Composite che sono saliti fino a +1,40%.

Mercati asiatici orfani della borsa di Tokyo, che oggi è rimasta chiusa per festività. Sidney +0,54%, Seoul +1,21%.

Riguardo all’intesa parziale raggiunta tra Stati Uniti e Cina, il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha comunicato che l’aumento dei dazi dal 25% al 30% che sarebbe dovuto scattare il prossimo 15 ottobre su $250 miliardi di beni cinesi importati dagli Usa non entrerà in vigore.

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che le controparti hanno “raggiunto la fase uno di un accordo molto significativo”, su nodi cruciali che includono la proprietà intellettuale e i servizi finanziari, con cui la Cina si è impegnata ad acquistare prodotti agricoli Usa per un valore di $40-$50 miliardi.

Trump ha parlato di “un accordo che va bene alla Cina, agli Stati Uniti e al mondo”, affermando trionfante che “siamo vicini alla fine della guerra commerciale”.

L’azionario cinese snobba i numeri negativi relativi alle importazioni ed esportazioni della Cina.

Nel mese di settembre, il valore dell’export cinese denominato in dollari è sceso del 3,2% su base annua, rispetto alla flessione -3% attesa dagli analisti, mentre le importazioni sono scivolate dell’8,5%, rispetto al -5,2% atteso.

La bilancia commerciale ha messo in evidenza comunque un surplus di $39,65 miliardi, superiore al surplus di $33,3 miliardi stimato dal consensus di Reuters.

Dall’inizio dell’anno fino al mese di settembre, a causa della guerra commerciale con gli Stati Uniti, le esportazioni cinesi verso gli Usa sono crollate del 10,7%, su base annua. Le importazioni hanno sofferto un tonfo del 26,4%.