News Finanza Indici e quotazioni Azionario Asia positivo in attesa banche centrali. In calo i titoli del Nasdaq cinese Star dopo debutto con rally fino a +500%

Azionario Asia positivo in attesa banche centrali. In calo i titoli del Nasdaq cinese Star dopo debutto con rally fino a +500%

23 Luglio 2019 08:39

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0,95% a 21.620,88 punti. Borsa Shanghai +0,36%, Hong Kong +0,30%, Sidney +0,43%, Seoul +0,34%.

A Seoul, occhio al calo del titolo Hyundai Motor, che è sceso di oltre -1%, dopo che la casa automobilistica coreana ha annunciato utili peggiori delle attese. Da segnalare che i profitti hanno segnato tuttavia il balzo, su base trimestrale, più forte in sette anni.

Il produttore di acciaio Posco ha visto le proprie quotazioni avanzare invece dell’1%, dopo aver reso noto di aver assistito nel secondo trimestre del 2019 a una flessione degli utili del 15%, in linea comunque con le stime.

Il sentiment positivo si spiega con le aspettative sulle mosse delle banche centrali.

Dopodomani protagonista sarà la Bce, mentre la Federal Reserve si riunirà i prossimi 30-31 luglio. A seguito delle dichiarazioni particolarmente dovish arrivate dalle due istituzioni, gli investitori attendono nuovi annunci di eventuali bazooka monetari e di misure pro-crescita e pro-inflazione.

Sono andati male, invece, dopo un esordio boom fino a oltre +500%, i titoli sbarcati sul Nasdaq cinese STAR lanciato nella giornata di ieri. Più di 20 dei 25 titoli quotati hanno accusato perdite superiori a -10%.

Riguardo ai rapporti Usa-Cina, il presidente Donald Trump ha accolto la richiesta di diversi dirigenti del settore tlc e tecnologico di far prendere al dipartimento del Commercio Usa decisioni tempestive sulle licenze che riguardano il colosso delle infrastrutture per tlc Huawei.

Ieri Trump ha incontrato alcuni dirigenti del settore telecom e hi-tech, ovvero Sanjay Mehrotra di Micron, Stephen Milligan di Western Digital, Steven Mollenkopf di Qualcomm, Sundar Pichai di Google, Chuck Robbins di Cisco, Robert Swan di Intel e Hock Tan di Broadcom.

Intanto Huawei ha dato il via al piano per tagliare 600 posti di lavoro nella sua divisione di ricerca americana Futurewei. I licenziamenti, stando a quanto riporta Reuters, sono iniziati nella giornata di ieri, come hanno confermato all’agenzia di stampa gli stessi dipendenti. I tagli arrivano due mesi dopo la decisione dell’amministrazione Trump di inserire il nome del colosso cinese attivo nelle infrastrutture per tlc nella lista nera del commercio Usa, rendendo illegale per la divisione americana il trasferimento di tecnologie sensibili alla casa madre. L’inserimento nella lista nera pone anche limitazioni agli acquisti, da parte di Huawei, di prodotti di società hi-tech americane.