Banca d’Israele sostiene shekel dopo attacco di Hamas
La Banca d’Israele ha annunciato di voler fornire liquidità in dollari ai creditori locali e vendere valuta estera per la prima volta da quando ha consentito allo shekel di essere scambiato liberamente, come riportato da Bloomberg.
Si tratta di un programma senza precedenti per sostenere i mercati dopo l’inaspettato attacco dei militanti di Hamas. Come riportato in una dichiarazione ufficiale lunedì, la banca centrale prevede di vendere fino a 30 miliardi di dollari, con la possibilità di un’ulteriore estensione fino a 15 miliardi attraverso meccanismi di swap. L’obiettivo dell’operazione è di attenuare la volatilità del tasso di cambio dello shekel e fornire la necessaria liquidità.
Dopo un calo iniziale del 2%, la moneta israeliana ha rapidamente recuperato terreno rispetto al dollaro. L’indice azionario di riferimento del paese, il TA-35, ha registrato la perdita più grande in oltre tre anni con un calo del 6,4%.
La decisione di sostenere lo shekel arriva dopo il maggiore attacco su Israele degli ultimi decenni. Il Primo Ministro Netanyahu ha affermato che la guerra con i militanti di Hamas nella Striscia di Gaza sarà lunga e “difficile”.
Questa è la prima volta in due anni che la banca centrale interviene e la prima volta in assoluto che vende dollari. Un programma di interventi iniziato più di un decennio fa dall’allora Governatore Stanley Fischer per frenare il rafforzamento dello shekel ha aiutato la banca centrale ad accumulare riserve che ora superano un terzo del prodotto interno lordo, arrivando a quasi 203 miliardi di dollari alla fine di agosto.