Banca d’Italia: prosegue graduale incremento smaltimento sofferenze
Prosegue il graduale incremento della velocità di smaltimento delle sofferenze. La quota di posizioni chiuse entro un anno dall’ingresso a sofferenza, scesa sino a un minimo del 20% nel 2012, è risalita al 38% per le posizioni aperte nel 2015. Lo rende noto la Banca d’Italia nel documento “Note di stabilità finanziaria e vigilanza” relativo ai tassi di recupero delle sofferenze nel 2016. In termini di importi, si legge nella nota di Bankitalia, il rapporto fra l’ammontare delle sofferenze chiuse in ciascun anno e lo stock esistente all’inizio del periodo, che aveva toccato il minimo nel 2013 (6%), dell’ultimo triennio è stato sempre superiore all’8%, attestandosi al di sopra del 9% nel 2016.
I tassi di recupero osservati di recente non sembrano sovrastimare i recuperi che potranno essere conseguiti nei prossimi anni. Infatti, le posizioni chiuse nel periodo 2006-2016, su cui sono calcolati i tassi di recupero, presentano una anzianità nettamente maggiore rispetto a quella media della consistenza di posizioni in essere a fine 2016, e una minore incidenza di quelle assistite da garanzie reali. La composizione per settore di controparte (famiglie, imprese) e la ripartizione geografica (nord, centro, sud) appaiono sostanzialmente analoghe.