Banche centrali: il gufo Lagarde (Bce) non offre spunti nuovi. Ora parola alla Fed
La prima riunione del 2020 della Banca centrale europea (Bce) si è conclusa senza nuovi spunti di rilievo. “Christine Lagarde, con tanto di spilla dorata raffigurante un gufo, così come si è autodefinita come simbolo di saggezza in contrapposizione a falchi e colombe, ha confermato i segnali di moderato incremento delle aspettative di inflazione e rischi al ribasso meno pronunciati sulla crescita”, sottolinea Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim.
Nel meeting di ieri, confermando le anticipazioni stampa, è stato annunciato il lancio della strategic review che riguarderà alcuni ambiti, come la formulazione quantitativa del target, gli strumenti di politica monetaria, le modalità di comunicazione, la stabilità finanziaria e infine la sostenibilità ambientale. “Una riunione senza spunti rilevanti oltre quelli già anticipati anche da indiscrezioni di stampa”, avvisa Cesarano con gli operatori che “si focalizzano su un altro tema: il potenziale impatto dell’espansione del coronavirus, segnalato in modo forte dal petrolio in calo di oltre il 3%”.
L’attenzione si sposta ora agli appuntamenti della prossima settimana, con la riunione della Fed in calendario mercoledì. “Dalla prossima settimana (coronavirus permettendo), l’attenzione si sposterà sulla Fed del 29 gennaio – indica l’esperto -. Il focus sarà l’intenzione o meno di Powell di procedere a una graduale rimozione della liquidità immessa da settembre (oltre 400Mld$) partendo dalle operazioni repo”.