Banche e Atlantia zavorrano il rally del Ftse Mib, calo spread non basta
Incipit di luglio in chiaroscuro per Piazza Affari. Il Ftse Mib strappa il segno più (+0,09% a quota 21.254 punti) ma ha dilapidato nel corso della seduta i guadagni iniziali legati alla tregua sui dazi. L’accordo tra i presidenti Xi Jinping e Donald Trump ha convalidato le speranze degli investitori azionando la modalità risk on sui mercati con lo S&P500 che ha toccato i nuovi massimi storici intraday.
A beneficiare maggiormente della tregua sui dazi è stata Stm con un balzo di oltre il 4%. Molto bene anche Pirelli (+2,12%).
Il calo dello spread sotto i 230 pb e del tasso Btp sotto il 2% non ha invece galvanizzato le banche. Anzi Unicredit ha chiuso sui minimi cedendo l’1,5% a 10,66 euro dopo che in mattinata si era spinta oltre gli 11 euro. Male anche UBI (-1,63%) e Banco BPM (-1,01%).
Peggior titolo di giornata è stato Atlantia (-3,23%) appesantita ancora dal rischio di revoca della concessione di Autostrade per l’Italia. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha ribadito che l’intenzione è quella di una revoca totale della concessione. Il Corriere della Sera in edicola oggi si sofferma in particolare sulla relazione del gruppo di lavoro interistituzionale istituito nell’ambito dell’ufficio di Gabinetto del Ministero dei Trasporti, secondo cui il crollo del Ponte Morandi di Genova (avvenuto lo scorso 14 agosto) rappresenta una grave inadempienza che “consente la revoca unilaterale della concessione” da parte del governo senza che quest’ultimo paghi una penale ad Atlantia. La penale potrebbe aggirarsi intorno ai 22-25 miliardi di euro. L’apertura di una procedura di revoca “sarebbe negativo”, aumentando l’incertezza sul titolo secondo gli analisti di Equita.