Bank of Japan mosca bianca tra banche centrali. Conferma politica super dovish: yen -1,7% su dollaro
Bank of Japan sempre più mosca bianca nel mondo delle banche centrali: la banca centrale del Giappone ha confermato la politica monetaria estremamente accomodante che la contraddistingue da anni, mentre le istituzioni più importanti del mondo, nel disperato tentativo di arginare la fiammata dell’inflazione, annunciano e promettono ulteriori rialzi dei tassi.
La BoJ ha comunicato oggi l’impegno a mantenere i tassi “ai livelli attuali, o anche più bassi”, indicando la determinazione a sostenere la debole ripresa dell’economia del Giappone dall’ultima ondata di pandemia Covid-19.
Allo stesso tempo, facendo riferimento al recente tonfo dello yen, e alle ripercussioni che potrebbe avere sull’economia (il calo dello yen rende più costose le importazioni, e il Giappone è importatore soprattutto di energia e materie prime), la Bank of Japan ha detto che “monitorerà attentamente” l’impatto delle oscillazioni dei rapporti di cambio sui fondamentali economici.
Al termine della riunione di politica monetaria durata due giorni, la Bank of Japan ha confermato il target per i tassi di breve termine al -0,1% e il target dei titoli di stato a 10 anni, attorno allo 0%.
La banca centrale guidata da Haruhiko Kuroda ha detto che l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo core viaggia attorno al 2%, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi energetici e dei beni alimentari.
Lo yen è precipitato nei confronti del dollaro fino a -1,7%, mentre i tassi dei titoli di stato a 10 anni sono scesi: entrambi gli asset hanno scontato l’impostazione ancora dovish della banca centrale dek Giappone.
Al momento, alle 7.15 ora italiana, il dollaro avanza dell’1,33% sulla moneta giapponese, che scende a JPY 133,97.