Bankitalia: nel 2021eliminate dai bilanci sofferenze per circa 17 miliardi
Nel 2021 sono state chiuse (eliminate dai bilanci) sofferenze per circa 17 miliardi. Il dato, seppure inferiore rispetto agli anni precedenti (25 miliardi nel 2020), è oltre il doppio dei nuovi ingressi in sofferenza (7 miliardi) e, in percentuale delle sofferenze in essere alla fine dell’anno precedente, è superiore al valore del 2020 (42% contro il 38%).
Così la nuova Nota di stabilità finanziaria e vigilanza “I tassi di recupero delle sofferenze nel 2021”, di Bankitalia che aggiorna al 2021 le stime sui tassi di recupero delle sofferenze, già pubblicate a partire dal 2017 in precedenti Note di stabilità finanziaria e di vigilanza.
Il calo rispetto al 2020, si legge nel documento, è ascrivibile principalmente alle minori cessioni sul mercato (da 20 a 14 miliardi) e riflette in larga parte la riduzione nel tempo della consistenza di tali crediti nei bilanci delle banche. Rispetto al 2020 il tasso di recupero medio delle posizioni cedute sul mercato è diminuito (dal 33% al 29%); il calo è imputabile principalmente a un numero limitato di operazioni di ingente ammontare aventi a oggetto sofferenze con elevata anzianità e una bassa qualità del sottostante, che sono state effettuate con tassi di recupero inferiori alla media. Per le posizioni in sofferenza chiuse in via ordinaria il tasso di recupero è rimasto sostanzialmente stabile (45%).
Il tasso medio di recupero sulle sofferenze assistite da garanzie reali è diminuito al 38% (40% nel 2020) esclusivamente per effetto della riduzione osservata sulle posizioni cedute (dal 38% al 34%), mentre è aumentato sulle posizioni gestite internamente (dal 48% al 50%). Per le posizioni non assistite da garanzie reali il tasso medio di recupero è stato del 25%, in riduzione rispetto all’anno precedente (26%) sia sulle sofferenze cedute (dal 23% al 22%), sia su quelle oggetto di procedure di recupero ordinarie (dal 38% al 35%).