Bankitalia, Visco: ‘rischio debito pubblico superiore a previsioni governo. E con il deficit non si cresce’
“Come riconosciuto anche nel Def il rallentamento congiunturale tende ad accrescere il disavanzo pubblico per l’anno in corso. L’aumento dell’incidenza del debito sul Pil potrebbe superare quello indicato nei programmi del governo (pari a quasi mezzo punto percentuale), che scontano incassi da privatizzazioni per circa 18 miliardi (un punto percentuale del Pil)”. Così il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali, ricorda che un rallentamento più significativo dell’economia potrebbe far salire il debito pubblico al di sopra dei livelli previsti dal governo M5S-Lega.
Visco auspica una strategia rigorosa che tenda alla sua riduzione:
“L’elevato rapporto tra debito pubblico e Pil rimane un vincolo stringente; per allentarlo non si può ritardare nel definire una strategia rigorosa e credibile per la sua riduzione nel medio termine”. D’altronde, “rispetto all’area dell’euro, da noi il costo del debito è più elevato e la crescita economica più bassa” e “quando ildivario tra costo del debito e crescita economica è positivo occorre un avanzo primario anche solo per stabilizzare il debito; più ampio è il divario, maggiore è l’avanzo necessario”.
Visco sottolinea anche che con “il deficit non si cresce”, e punta sulla necessità che si dia spazio non a sussidi ma a stimoli produttivi.
“Limitarsi alla ricerca di un sollievo congiunturale mediante l’aumento del disavanzo pubblico può rivelarsi poco efficace, addirittura controproducente qualora determini un
peggioramento delle condizioni finanziarie e della fiducia
delle famiglie e delle imprese. Il rischio di un’espansione
restrittiva non è da sottovalutare; l’effetto espansivo di
una Manovra di bilancio può essere più che compensato da
quello restrittivo legato all’aumento del costo dei
finanziamenti per lo Stato e per l’economia”.