Bce, Angeloni: rischio sovrano penalizza tutte banche paese, ma non penalizzare detenzione titoli pubblici
“Il rischio sovrano penalizza tutte le banche del Paese, non solo quelle maggiormente esposte a questo rischio. Questo fatto già in sé suggerisce che la soluzione per attenuare il “circolo vizioso” (la questione del doom loop) fra rischi bancari e rischi sovrani non possa consistere esclusivamente, o principalmente, nel penalizzare la detenzione di titoli pubblici delle banche. Se poi tale penalizzazione fosse determinata in funzione del rischio espresso dal mercato (spread) o del rating, essa addirittura accentuerebbe l’instabilità invece di limitarla”. Lo ha detto l’esponente del Meccanismo unico di Vigilanza della Bce, Ignazio Angeloni, in una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
Angeloni ha commentato così la proposta franco-tedesca di assegnare al fondo salva-Stati Mes il compito di valutare la sostenibilità dei debiti pubblici, e la questione su cui si discute da diversi anni di limitare la detenzione di questi titoli da parte delle banche.
“Non escludo – ha continuato – che si possa arrivare a introdurre, nel tempo, incentivi alla diversificazione del rischio di portafoglio anche nel comparto dei titoli di Stato. Ma ogni cambiamento dovrebbe essere graduale e coerente con gli orientamenti a livello internazionale (Comitato di Basilea). La via maestra è la riduzione dei rischi sovrani, attraverso politiche di bilancio sostenibili. Meccanismi di ristrutturazione del debito, soprattutto in forma semi-automatica, sono problematici perché aumentano il rischio sistemico”.