Bce attesa al varco dopo ‘Fed falco’. Cambiamenti nella linea monetaria di Lagarde&Co? Non sono probabili
Archiviato almeno per il momento il capitolo Federal Reserve (Fed) dopo le indicazioni da falco che sono arrivate ieri sera e in attesa dell’appuntamento cruciale di marzo, i mercati spostano lo sguardo al meeting della prossima settimana con la Banca centrale europea (Bce) che giovedì prossimo, 3 febbraio, si riunirà a Francoforte .
“I resoconti della riunione di dicembre della Banca Centrale Europea (Bce) lo hanno detto in poche parole: c’è un grande disaccordo all’interno della Bce sulla valutazione dell’ulteriore tendenza dell’inflazione e sul corso della politica monetaria che ne deve derivare”, ricorda Ulrike Kastens, economist Europe di DWS, spiegando che questa divergenza si riflette anche negli ultimi commenti di vari esponenti della Bce. “C’è quindi molto da dire, in vista della riunione del 3 febbraio 2022, a favore del mantenimento del corso di politica monetaria deciso nel dicembre 2021, che prevede una significativa riduzione degli acquisti di asset quest’anno”, aggiunge l’economista.
“E’ probabile che la Bce sarà sottoposta a una pressione crescente nei prossimi mesi, dato che i tassi d’inflazione non solo saranno probabilmente più alti del previsto, ma presumibilmente rimarranno a un livello persistentemente più alto per un periodo più lungo di quanto ipotizzato in precedenza dalla Bce”, afferma Ulrike Kastens secondo il quale però la pressione sulla Bce probabilmente guadagnerà slancio con ogni pubblicazione di nuovi dati sull’inflazione elevata.