BCE: prezzi energia ancora al top nel breve periodo
A marzo l’inflazione è salita al 7,5% dal 5,9 di febbraio. Le quotazioni dell’energia, sospinte al rialzo dopo lo scoppio della guerra, si collocano attualmente su un livello del 45% superiore a quello segnato un anno fa e continuano a rappresentare la principale determinante dell’elevato tasso di inflazione. Così la Bce nel suo ultimo Bollettino economico secondo cui gli indicatori ricavati dal mercato suggeriscono che i prezzi dell’energia rimarranno elevati nel breve periodo, per poi registrare una certa moderazione. Anche i prezzi dei beni alimentari hanno segnato un brusco incremento per effetto degli accresciuti costi di trasporto e di produzione, in particolare le più alte quotazioni dei fertilizzanti, che sono in parte riconducibili alla guerra in Ucraina. I fattori alla base degli ultimi rincari dei beni energetici “sono connessi all’invasione russa dell’Ucraina e ai connessi timori di possibili interruzioni nell’offerta di energia”. La guerra in Ucraina sta inoltre esercitando pressioni al rialzo anche sulle quotazioni dei beni alimentari, “perchè sia la Russia sia l’Ucraina sono importanti esportatori di cereali, nonchè di minerali utilizzati per la produzione di fertilizzanti. Le crescenti pressioni sui prezzi al consumo dell’energia sono state in parte attenuate dalle misure fiscali introdotte dai governi dell’area dell’euro”.