Bene Piazza Affari (+2,1%) e borse Ue dopo Bce
Giornata all’insegna degli acquisti a Piazza Affari e sulle altre borse europee, dopo la riunione della Bce. A Milano, il Ftse Mib chiude in rialzo del 2,1% a 29.597 punti, sui massimi dal 2008.
Acquisti in particolare su Stm (+9%), che ha invertito la rotta dopo una partenza sottotono, nel giorno della diffusione dei risultati. La società ha affermato che la domanda di prodotti nei settori automotive e industriali non vede segnali di indebolimento. In luce anche Moncler (+6,8%) grazie ai conti sostenuti dalle vendite in Cina, e Stellantis (+5,3%), pronta a creare una nuova joint venture per una rete di ricarica ad alta potenza in Nord America. In calo invece Bper (-1,6%) e Mps (-1,15%).
La Bce ha alzato i tassi come previsto di 25 punti base e ha confermato l’approccio guidato dai dati per le prossime decisioni. La presidente Lagarde ha ribadito che l’inflazione resta troppo elevata e, con riferimento all’incontro di settembre, ha dichiarato che potrebbe esserci una nuova stretta così come una pausa.
Andamento positivo anche per Wall Street all’indomani del meeting della Fed e dopo il dato migliore delle attese sul Pil, in crescita del 2,4% nel secondo trimestre (prima lettura). Le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 221 mila unità, meno delle 235 mila previste, mentre gli ordini di beni durevoli sono aumentati oltre le aspettative (+4,7% contro il +1,3% del consensus). Domani è previsto il dato sull’indice Pce core, una metrica importante per l’inflazione americana.
In Italia, l’indice di fiducia delle imprese in Italia è passato da 108,2 a 109,1, recuperando parzialmente i cali dei due mesi precedenti, mentre il sentiment dei consumatori si riduce da 108,6 a 106,7 pur mantenendosi sopra il livello medio del periodo gennaio-giugno 2023.
Sul Forex, l’euro/dollaro è sceso a 1,10 dopo la Bce e i dati Usa mentre il dollaro/yen è risalito a 141,6. Tra le materie prime il petrolio (Brent) avanza a 83,6 dollari al barile. Rendimenti in calo sull’obbligazionario europeo, con lo spread Btp-Bund in contrazione a 159 bp e il decennale italiano al 4,06%. In aumento invece i rendimenti del Treasury decennale (3,94%) e biennale (4,92%).