Benzina: prezzi superano record storico del 1976. Codacons presenta diffida al Governo
E’ allarme prezzi in Italia con i carburanti alla pompa che hanno superato il record storico del 1976, con i prezzi che in modalità servito raggiungono oggi la media di 2,333 euro al litro per il gasolio, 2,323 euro la benzina. Lo denuncia il Codacons, che presenta così una diffida al Governo affinché intervenga con urgenza sulla tassazione relativa ai carburanti.
“Oggi i prezzi di benzina e gasolio hanno superato il record storico raggiunto nell’ottobre del 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Una corsa al rialzo senza sosta dei listini totalmente ingiustificata su cui pesa il fattore speculazione, e che deve portare il Governo a interventi immediati”.
In tale direzione il Codacons presenta oggi una diffida urgente indirizzata al Premier Draghi, al Ministro dell’economia Daniele Franco, e a quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani, in cui si chiede di intervenire immediatamente su Iva e accise che pesano sui carburanti.
“Le accise sui carburanti incidono attualmente per circa due terzi del valore del prodotto che acquistiamo (0,728 euro al litro sulla benzina, 0,617 euro sul gasolio) – scrive il Codacons nella diffida – Il prezzo così calcolato è sottoposto anche all’Iva, dunque in sostanza paghiamo un’imposta sull’imposta, perché la base per applicare l’Iva è il prezzo già comprensivo di accisa. Ne consegue che il carburante, se non ci fosse questa “componente fiscale” di accise ed Iva, costerebbe un terzo rispetto a quanto lo paghiamo effettivamente. Inoltre è evidente che lo Stato sta realizzando un extra gettito Iva che, per il solo mese di marzo, è pari a circa 200 milioni di euro. Sarebbe possibile riversare l’extra gettito Iva per la riduzione delle accise con un calo nell’ordine di 15 centesimi al litro sulla benzina e 20 sul gasolio”.
Per tali motivi il Codacons ha diffidato il Governo a intervenire su Iva e accise che pesano sui carburanti, riducendo con effetto immediato la tassazione e convocare le associazioni dei consumatori per studiare le misure da intraprendere volte a contrastare i fenomeni speculativi sui prezzi di benzina e gasolio. Qualora l’immobilismo del Governo dovesse proseguire, sarà necessario chiedere alla magistratura di procedere contro l’esecutivo per concorso in truffa – conclude l’associazione.