BoE, “meno accomodante di quanto vorrebbero i mercati” (analisti)
“Le aspettative dei mercati erano andate ben oltre i piani effettivi della Monetary Policy Committee britannica. La decisione della Bank of England di non variare i tassi e aumentare il piano di QE di 100 miliardi di sterline era in linea con le nostre previsioni, ma altri avevano ipotizzato un ulteriore taglio dei tassi sino a un livello zero (per arrivare in futuro a tassi negativi) e un aumento del QE di 150 miliardi di sterline”. Lo sottolinea Howard Cunningham, gestore del reddito fisso di Newton IM (BNY Mellon Investment Management), dopo le decisioni di politica monetaria della Bank of England (BoE).
“A nostro avviso, la vera sorpresa è stata che, nel voto di 8 contro 1 in favore dell’aumento del QE, l’unico dissidente avrebbe preferito non aumentare affatto il programma di allentamento in questo momento, anziché incrementarlo di un ammontare maggiore”, commenta l’esperto che poi aggiunge che “in questo contesto, il bear steepening della curva dei gilt (vale a dire, l’aumento più rapido dei tassi a lungo termine rispetto a quelli a breve termine) è comprensibile. Più sorprendente l’incapacità della sterlina di avviare una fase di rally”. Secondo Cunningham, “dopo le recenti dichiarazioni della Norges Bank, l’annuncio della BoE è un tempestivo promemoria del fatto che le banche centrali possono ancora, a volte, deludere le aspettative più accomodanti dei mercati”.