Borsa di Milano debole in attesa della Fed e delle trimestrali big tech. Giù Atlantia, ma la peggiore è DiaSorin
Piazza Affari si muove debole, scivolando sotto la parità. Ieri sera a Wall Street si sono registrati nuovi record per l’indice S&P500 e il Nasdaq, tuttavia questa mattina i listini asiatici si sono mossi in territorio negativo, con Tokyo che ha terminato in calo di circa mezzo punto percentuale (Nikkei -0,46%). La cautela sembra prevalere in vista della riunione della Federal Reserve, in agenda domani, e di una pioggia di trimestrali societarie a Wall Street (ma anche in Europa), tra cui spiccano Alphabet e Microsoft. In Italia il 28 aprile sarà il turno di Saipem e il 29 aprile di Eni e Stm. I mercati continuano inoltre a monitorare l’evoluzione della situazione sanitaria in India, dove i contagi hanno toccato livelli senza precedenti e il sistema sanitario è al collasso, tanto da promuovere la mobilitazione internazionale per affrontare la nuova ondata di epidemia di coronavirus.
In questo quadro, l’indice Ftse Mib segna un calo dello 0,14% muovendosi in area 24.479 punti, dopo un avvio di settimana positivo. Tra i titoli del paniere principale, si mette in evidenza Prysmian che sale in testa al listino con un progresso intorno a 1 punto percentuale. La segue Inwit con un +0,9% in scia alle proposte indicate nel Recovery Plan riguardanti l’incremento dei fondi destinati alla connettività fissa e mobile con il 5G a cui sono stati allocati 1,6 miliardi di fondi, oltre che il collegamento di scuole, ospedali, isole minori (800 milioni di fondi). Il pacchetto del recovery copre complessivamente 6,3 miliardi, includendo anche 3,9 miliardi dedicati alla banda larga.
Tra i ribassi invece, DiaSorin è la peggiore del listino. Il gruppo della diagnostica cade sul fondo del paniere Ftse Mib con una flessione ddi oltre il 3% a 147,55 euro. Giù anche Atlantia con un -1,7%. Era atteso per oggi il cda del gruppo con la proposta aggiornata da parte di CDP, che secondo la stampa starebbe lavorando per alzare l’offerta su Autostrade per l’Italia (Aspi) a 9,5 miliardi. Male anche Pirelli (-1%) dopo che la rivale francese Michelin ha riportato risultati trimestrali leggermente inferiori alle attese.