Borsa Milano assorbe l’effetto dividendi: vola Bper a +4%, bene anche Banco BPM e Poste
Piazza Affari tiene bene nel giorno dello stacco cedola più corposo del 2021. In generale i mercati, orfani degli operatori tedeschi e svizzeri (chiusi per festività), si sono mossi senza spunti particolari con le parole di venerdì scorso della Lagarde che hanno tranquillizzato circa il permanere della politica monetaria ultra accomodante della Bce.
Oggi a staccare la cedola sono stati ben 18 titoli del Ftse Mib con un impatto sull’indice guida del listino milanese nell’ordine dello 0,89%. L’indice Ftse Mib ha così chiuso in ribasso a Ftse Mib chiude a 24.891 punti (-0,34%), ammortizzando l’effetto dividendi. Tra i titoli di maggior peso si segnala il -4,3% di Generali proprio in virtù dello stacco della corposa cedola (1 euro per azione). Stesso discorso per Italgas (-4,59%) e Unipol (-3,25%).
Lo stacco cedola non ha fermato Bper (+4,29% a 2,08 euro) che ha accelerato nella seconda parte di giornata ancdando a chiudere sui top annui in scia al ritorno d’attualità della possibilità di nozze con Banco BPM. A detta degli analisti di KBW per Banco BPM avrebbe più senso fondersi con Bper rispetto a un deal con UniCredit e stimano un potenziale aumento di EPS del 54%. Intanto oggi Barclays ha fatto il punto sull’intero settore bancario itaiano indicando proprio Bper come la banca sulla quale è stato rivisto maggiormente al rialzo l’utile per azione in scia alla nuova guidance sull’integrazione delle filiali acquisite.
In buon rialzo anche Poste Italiane (+1,74%) e Fineco (+0,95%). Giornata senza verve per Enel che chiude poco mossa a 8,159 euro (-0,35%). Il titolo del gruppo energetico italiano è finito sotto la lente di Barclays che conferma la raccomandazione overweigt e il target price di 10,1 euro. Enel rimane l’utility integrata verticalmente preferita nell’Europa meridionale dalla casa d’affari britannica che stima che circa il 76% della nuova capacità delle rinnovabili nei prossimi anni coinvolgerà i suoi mercati chiave (Italia, Penisola iberica, Nord e Sud America), rafforzando così l’integrazione verticale del gruppo. “Nonostante il titolo scambi a sconto rispetto ai competitor a causa della sua esposizione verso l’America Latina, ci aspettiamo che il processo di semplificazione della struttura aziendale porti a una riduzione della sua esposizione verso la regione e a una rivalutazione del titolo”, aggiunge Barclays.