Borsa Milano chiude debole con banche in affanno
Piazza Affari innesta la retromarcia e ritraccia dai massimi pluriennali aggiornati ieri. Il Ftse Mib segna in chiusura -0,61% a 26.806 punti. La nuova tornata di forti trimestrali oltreoceano da parte di colossi quali Google e Microsoft non è bastata a sostenere i mercati europei. Tornano nel frattempo le tensioni sul fronte crescita con il ministro dell’economia tedesco, Peter Altmaier, che ha annunciato il taglio delle stime di crescita 2021 della maggiore economia europea da +3,5% a +2,6% complici le interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali.
Tra le blue chip milanesi oggi è ripigata Ferrari (-0,65%) dopo i massimi storici aggiornati ieri. Giù anche Campari (-0,85%) che ieri ha segnato un tonfo di oltre il 4 per cento dopo la diffusione dei conti trimestrali.
In affanno anche ENI (-0,78% a 12,28 euro) che stando alle indiscrezioni riportate ieri da Bloomberg punterebbe a una valutazione tra i 12 e i 15 miliardi di euro nella quotazione della sua unità retail e rinnovabili prevista per il 2022. Nei piani di ENI ci sarebbe il mantenimento di una quota di maggioranza di R&R post-Ipo e la quotazione dovrebbe avvenire su Borsa Italiana. Intanto Eni ha annunciato la revisione strategica di Vår Energi, la eHitecVision, di cui ENI possiede il 69,85% e Point Resources (Hitech Vision) il 30,15%. La revisione prenderà in considerazione varie alternative, inclusa una possibile IPO permettendo a Eni di mantenere una quota di maggioranza.
Molto male oggi le banche in tutta europea con il tonfo del 7% di Deutsche Bank nel giorno della trimestrale (utile netto di 194 milioni di euro, meglio dei 135 milioni di euro attesi dagli analisti, secondo i dati raccolti da Refinitiv). A Milano il titolo Bper è stato il peggiore con -2,44%, Banco Bpm ha ceduto l’1,77% e Intesa Sanpaolo l’1,15%.
Male anche Amplifon (-0,97%)che ha riportato un utile netto di 106 mln nei primi 9 mesi 2021 (+157,9%) e +37% per i ricavi.