Borsa Milano resta debole, nessun cambio di marcia dopo inflazione Usa e Bce
Nessun cambio di marcia per Piazza Affari e principali listini europei, che continuano a muoversi poco sotto la parità. Anche dopo l’avvio positivo di Wall Street, a Milano l’indice Ftse Mib cede lo 0,15% a 25.704 punti. La Banca centrale europea resta molto accomodante e il PEPP proseguirà a ritmo spedito anche d’estate. Indicazioni ampiamente attese dal mercato anche se tra gli addetti ai lavori nelle ultime settimane si era sollevato qualche timore di un primo accenno al tapering a seguito della risalita dell’inflazione.
“Quella di oggi è stata una conferenza stampa di grande equilibrio su come rimanere super-accomodante pur rivedendo al rialzo le aspettative su inflazione e crescita”, segnala Nicolas Forest, Global Head of Fixed Income and Member of the Executive Committee di Candriam, secondo il quale per “giudicare la credibilità della politica monetaria europea, infatti, bisognerà seguire da vicino le aspettative sull’inflazione a lungo termine”. La prossima riunione importante della Bce sarà quella di settembre, quando Candriam si attende le conclusioni della revisione strategica autunnale. Per allora l’Eurotower dovrà preparare il mercato alla fine del PEPP, esprimersi sul suo altro programma di acquisto di asset APP e fare chiarezza sulla sua futura politica di liquidità, in particolare attraverso i TLTRO.
Altro tanto molto atteso di giornata, l’inflazione statunitense che a maggio ha mostrato una crescita mensile dello 0,6% ed è aumentata del 5% su base annuale.
Tra i titoli del Ftse Mib in evidenza STM, con un rialzo di quasi il 2 per cento. Sotto la lente anche UniCredit che avanza dello 0,95%, dopo avere incassato la promozione di Credit Suisse. Quest’ultima ha alzato il rating a outperform da neutral, con un nuovo prezzo obiettivo che passa a 12,5 euro dal precedente 8,8. “Nonostante il rally del titolo dopo i risultati del primo trimestre 2021, continuiamo a vedere un potenziale rialzo per UniCredit”, segnalano dalla banca svizzera. Intesa Sanpaolo (-0,5%) ha invece incassato un downgrade, con il rating che scende a neutral (target price fermo a 2,6 euro). Nel terzetto delle peggiori Prysmian che cede l’1,85% seguita da Interpump e Cnh con cali rispettivamente dell’1,63% e dell’1,52 per cento.