Borsa Milano, sprint rialzista: tre storie da monitorare con titoli oil, TIM e Atlantia
Partenza in rialzo per la Borsa di Milano nell’ultima seduta di una settimana debole, sostenuta dal rimbalzo di Wall Street ieri sera e dai guadagni dei listini asiatici questa mattina. A Milano l’indice Ftse Mib è partito in rialzo e mostra ora una crescita dello 0,74% a 24.402 punti. Il tutto di fronte a un contesto di mercato in cui prevalgono le speranze di ripresa economica rispetto ai timori per la situazione sanitaria in Europa e i dubbi ancora presenti su una possibile accelerazione dell’inflazione, che hanno caratterizzato le giornate passate. Sul fronte emissioni, oggi il Tesoro offrirà in asta Bot semestrali per 6 miliardi. Il trittico di aste di fine mese terminerà martedì 30 marzo con il collocamento da parte del Tesoro di titoli a media-lunga scadenza per massimi 8,5 miliardi di euro.
Dopo i ribassi della vigilia rimbalzano i titoli del comparto oil: Tenaris ed Eni mostrano guadagni rispettivamente di oltre il 2% e dell’1,7% in scia alle positive performance del petrolio che sale di circa il 2% questa mattina. Positiva Telecom Italia (+1,9%) al centro dell’attenzione nell’ultimo periodo per il futuro della rete unica. A tal proposito gli analisti di Equita, che mantengono una raccomandazione buy su TIM, sottolineano: “Nessun commento ufficiale dopo l’incontro tra i ministri, ma gli articoli di stampa ci sembrano più costruttivi sul progetto rete unica”. Gli esperti della sim milanese citano, in particolare, l’articolo di “La Repubblica” che non riporta fonti dirette ma sembra ricalcare il progetto di rete unica discusso tra CDP e TIM questa estate. “Se confermato, sarebbe quindi un segnale che il governo intende muoversi rapidamente su quel percorso”, affermano da Equita. Il “Sole 24 Ore” sottolinea analogamente la priorità del governo di accelerare sulla cablatura del Paese e riporta un’indicazione di 2 miliardi di sinergie attivabili dalla rete unica ma solo se la combinazione sarà realizzata entro 12-18 mesi.
Sul fondo del listino milanese, con lievi cali, DiaSorin (-0,7%), Enel (-0,26%), e Atlantia (-0,13%). Su quest’ultimo fronte Edizione e Fondazione CRT hanno fatto sapere che voteranno contro il prolungamento dei tempi per la scissione. In una nota diffusa ieri sera Edizione ha annunciato di avere “preso atto dell’assenza, allo stato, di proposte di potenziali investitori per l’acquisto della partecipazione in ACC riveniente ad Atlantia per effetto di detta scissione – pari, in trasparenza, al 55% di ASPI – e non ritiene utile prolungare l’incertezza derivante dalla proroga di detto termine in attesa di ipotetiche offerte per tale partecipazione, anche alla luce dell’offerta vincolante in via di definizione da parte del consorzio di investitori che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto dell’intera partecipazione di Atlantia in ASPI (pari all’88% del capitale di quest’ultima)”.
Edizione, si legge ancora nel comunicato, ritiene più opportuno coltivare l’unica operazione espressa dal mercato e, nel ribadire la propria fiducia nell’operato del consiglio di amministrazione di Atlantia, auspica che l’offerta venga quindi sottoposta al voto dell’Assemblea per la valutazione della stessa da parte di tutti gli azionisti.