Borsa Tokyo +0,54% post Powell, ma azionario Asia-Pacifico rimane minacciato da Cina e variante Delta
Borse Asia prevalentemente positive, pur se sempre guardinghe a causa della variante Delta e per le nuove minacce che arrivano dalla Cina.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,54% a 27.789,29 punti. Shanghai piatta con una variazione pari a -0,03%, borsa di Hong Kong idem con -0,02%, Seoul +0,37%.
La borsa di Sidney è riuscita a riagguantare il segno più con un rialzo dello 0,22%, dopo essere scesa durante la sessione, scontando i nuovi dati sui contagi Covid-19 del suo stato più popolato, quello del Nuovo Galles del Sud.
L’aumento dei contagi, stando a quanto riportato da Reuters, è stato il più alto in un giorno dall’inizio della pandemia.
Continuano intanto far paura le mosse di Pechino che, secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, starebbe valutando nuove regole per imporre limitazioni alle società cinesi che vogliano lanciare un’Ipo a Wall Street.
Le autorità starebbero prendendo di mira, in particolare, le aziende tecnologiche che detengono i dati degli utenti.
In generale, l’azionario mondiale è stato sollevato dai toni dovish del discorso che il numero uno della Fed Jerome Powell ha proferito in occasione del simposio di Jackson Hole, venerdì scorso.
Come atteso da diversi analisti, Powell ha parlato proprio di Covid, per la precisione di variante Delta, indicando da un lato che il tapering avverrà entro la fine di quest’anno, e sottolineando dall’altro lato l’importanza che la Fed non faccia una mossa al momento sbagliato nel rispondere a variazioni temporanee dell’economia, come quelle che si stanno manifestando quest’anno.
“Nel meeting recente di luglio del Fomc (il braccio di politica monetaria della Fed) sono stato dell’idea, così come la maggior parte dei partecipanti che, se l’economia fosse cresciuta ampiamente così come avevamo anticipato, sarebbe stato allora appropriato iniziare a ridurre il ritmo degli acquisti di asset (QE) quest’anno – ha detto il banchiere centrale – Il mese seguente ha confermato i maggiori progressi che sono stati compiuti (dall’economia), come dimostrato dal solido report occupazionale di luglio”.
Ma Powell ha ricordato anche che, dal mese di luglio, “c’è stata anche una maggiore diffusione della variante Delta”.
Di conseguenza, ha continuato, “monitoreremo attentamente i dati in arrivo e l’evolversi dei rischi” e, “anche dopo la fine dei nostri acquisti di asset, i nostri investimenti in strumenti finanziari di più lungo termine continueranno a supportare condizioni finanziarie accomodanti”.
Insomma, “il timing e il ritmo dell’imminente riduzione degli acquisti di asset (tapering) non rappresenteranno alcuna indicazione diretta del timing con cui i tassi di interesse saranno alzati”. Euro-dollaro poco mosso, +0,03% a $1,1796.
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