Borsa Tokyo -0,73%, non partecipa all’effetto Fed. Attesa per BoJ, mentre oggi è il Bce Day
Effetto Fed anche sulle borse asiatiche a eccezione della borsa di Tokyo e della borsa di Shanghai.
All’indomani del Fed Day, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,73% a quota 32.686,25 punti, in attesa dell’ultimo atto del 2023 anche della Bank of Japan, in calendario il prossimo 19 dicembre.
La banca centrale del Giappone guidata dal governatore Kazuo Ueda dovrebbe confermare i tassi negativi (-0,1%).
Crescono tuttavia le aspettative dei mercati sulla fine della politica monetaria estremamente accomodante portata avanti a dispetto del rialzo dell’inflazione (la cui crescita è ritenuta non sostenibile).
Grande trepidazione oggi per il Bce-Day.
Dopo la Fed, sarà infatti la Bce di Christine Lagarde ad annunciare il suo ultimo atto dell’anno.
Così come per la Fed, anche per la Bce di Lagarde le attese degli economisti sono per un nulla di fatto.
Gli operatori di mercato aspettano con trepidazione – idem guardando alla banca centrale Usa – che la Bce decreti la fine del ciclo di rialzi dei tassi, preannunciando l’avvento di tagli già nei primi mesi del 2024. Nell’ultimo meeting del Consiglio direttivo di fine ottobre la Bce, come da attese, ha lasciato i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Tornando all’azionario asiatico, la borsa di Hong Kong balza dell’1% circa, dopo il rally di Wall Street.
Sotto pressione invece la borsa di Shanghai, in calo dello 0,15%.
Forti acquisti alla borsa di Sidney, in rialzo dell’1,65%, mentre la borsa di Seoul avanza dell’1% circa.
Il Dow Jones ha chiuso la giornata di contrattazioni del Fed Day schizzando ieri di 512,30 punti (+1,40%), per chiudere a quota 37.090,24 punti.
E’ la prima volta che il listino chiude la sessione a un valore superiore ai 37.000 punti.
Lo S&P 500 è balzato dell’1,37% a 4.707,09, superando la soglia dei 4.700 punti per la prima volta dal gennaio del 2022, mentre il Nasdaq Composite è salito dell’1,38% a 14.733,96.
In quello che è stato il suo ultimo atto del 2023, la Fed di Jerome Powell ha annunciato ieri di aver confermato i tassi Usa al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.
A scatenare la raffica di buy sulla borsa Usa è stata la prospettiva di tagli imminenti ai tassi, confermata dal nuovo dot plot diffuso dalla banca centrale Usa.
Dal dot plot è emerso che gli esponenti del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, prevedono per il 2024 tre tagli dei tassi, ciascuno di 25 punti base.
Detto questo, il presidente della Fed Jerome Powell ha confermato la necessità di procedere con cautela, per non sottovalutare il rischio che l’inflazione, ancora al di sopra del 2%, rappresenta tuttora per l’economia americana.
“Saremmo pronti a ulteriori restrizioni, nel caso in cui le ritenessimo appropriate” e “manterremo la politica restrittiva fino a quando non saremo fiduciosi nel ritorno dell’inflazione al 2%”, ha detto Powell.