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Borsa Tokyo -0,81%, paga timori economia Giappone con indice PPI. Borse cinesi contrastate

12 Luglio 2023 08:25

La borsa di Tokyo ha pagato i timori sulla solidità dell’economia giapponese, alimentati dalla pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione.

L’indice Nikkei 225 ha così chiuso la sessione odierna in calo dello 0,81%, a quota 31.943,93 punti.

Tra i parametri più indicativi del trend dell’inflazione, l’indice PPI del Giappone ha riportato il trend più debole degli ultimi sei mesi, salendo su base annua, nel mese di giugno, di appena il 4,1%.

Non per niente, la Bank of Japan (BoJ) guidata da Kazuo Ueda continua a confermarsi una eccezione nel panorama delle banche centrali dei paesi avanzati, adottando una politica monetaria ancora estremamente accomodante.

Per la precisione, l’inflazione del Giappone misurata dall’indice dei prezzi alla produzione PPI è scesa a giugno dello 0,2% su base mensile.

L’indice era atteso in crescita dello 0,2%, rispetto alla precedente flessione dello 0,7%.

Su base annua, il trend dell’inflazione PPI del Giappone è stato di un rialzo del 4,1%, inferiore rispetto al precedente aumento del 4,4%, e rispetto al +5,1% di maggio.

Borse cinesi contrastate, con la borsa di Hong Kong che mette a segno un progresso dello 0,87% e la borsa di Shanghai sotto pressione, con un calo dello 0,43%.

La borsa di Sidney avanza dello 0,43%, mentre la borsa di Seoul segna un rialzo dello 0,27%.

A Wall Street i futures sui principali indici azionari Usa sono poco mossi, in attesa della pubblicazione del market mover cruciale dell’indice dei prezzi al consumo (CPI).

L’indice CPI è tra i parametri più importanti per monitorare il trend dell’inflazione e dunque per capire quelle che potrebbero essere le prossime mosse sui tassi della Fed.

Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un rialzo dell’indice CPI pari a +0,3% su base mensile e del 3,1% su base annua.

Escluse le componenti più volatili dei prezzi dei beni energetici e alimentari, l’inflazione core è attesa in crescita dello 0,3% su base mensile e del 5% su base annua.