Borsa Tokyo chiusa, sell off sull’hi-tech a Hong Kong dopo nuovo schiaffo di Pechino a Didi (-11%)
Borsa Tokyo chiusa anche oggi per festività. Le altre borse dell’area Asia Pacifico scontano il nuovo affondo di Pechino contro il mondo hi-tech.
Preso ancora di mira Didi, il colosso di ride-sharing noto come anche Uber cinese che si è quotato da poco a Wall Street.
Secondo quanto riporta Bloomberg, le autorità cinesi starebbero pianificando una sanzione ancora più alta rispetto a quella record versata a Alibaba pari a $2,8 miliardi. Ma la pena contro Didi potrebbe essere ancora più alta: Pechino starebbe pensando infatti di costringere la società al delisting. Il titolo è crollato di oltre l’11%.
Lo scorso 16 luglio, i funzionari di ben sette agenzie governative cinesi hanno fatto un blitz negli uffici del colosso di ride-sharing.
I funzionari hanno condotto una ispezione per individuare la presenza di eventuali rischi per la sicurezza cibernetica.
Una delle agenzie, la Cyberspace Administration of China (CAC), aveva già accusato la società di aver raccolto illegalmente i dati dei suoi utenti. Insieme all’autorità cinese più importante in tema di Antitrust, la State Administration for Market Regulation (SAMR), la CAC è tra le sette agenzie che hanno fatto irruzione negli uffici di Didi in Cina.
La società cinese Didi Chuxing è sbarcata il 30 giugno alla Borsa di New York, lanciando una delle operazioni di IPO degli Stati Uniti più grandi negli ultimi dieci anni.
Forti perdite per le società tecnologiche quotate alla borsa di Hong Kong: Kuaishou è capitolata fin oltre -9%, mentre il sottoindice tecnologico dell’Hang Seng ha perso più del 2%. La borsa di Shanghai cede lo 0,70%, quella di Hong Kong perde l’1,15% circa, Sidney è piatta con una variazione pari a +0,03%, Seoul +0,12%.