Borsa Tokyo, Hong Kong, Seoul scivolano fino a -2% con ansia tassi
Tonfo per i principali indici azionari dell’Asia, con le borse di Tokyo, di Hong Kong e di Seoul che cedono il 2% circa.
Sull’azionario globale esplode di nuovo l’ansia tassi, dopo che i rendimenti dei Treasuries Usa con scadenza decennale hanno superato nella sessione di ieri la soglia del 4,9% per la prima volta dal 2007.
I tassi dei Treasuries a 2 anni sono saliti oltre il 5,2%, al valore più alto dal 2006.
Occhio anche ai tassi dei titoli di stato Usa a 5 anni, balzati fino al 4,937%, al massimo dal 2007.
La corsa dei tassi continua anche oggi, con i tassi dei Treasuries a 10 anni che scattano al 4,957%.
A spaventare gli investitori anche la notizia del boom dei tassi dei mutui a tasso fisso a 30 anni degli Stati Uniti, che sono schizzati all’8%, valore record dal 2000. Market mover principale dei mercati torna così a essere l’ansia di un contesto di tassi più alti per un periodo di tempo troppo lungo, che finisca per erodere i fondamentali dell’economia Usa e del mondo.
Grande attesa per il discorso che il presidente della Fed Jerome Powell proferirà nella giornata di oggi, alle 12 ora di New York.
Le parole di Powell potrebbero dare indicazioni utili sulle prossime mosse di politica monetaria della banca centrale americana, in vista della prossima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, in calendario i prossimi 31 ottobre e 1° novembre.
I tassi dovrebbero essere lasciati così invariati al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.
I mercati asiatici scontano lo scivolone sofferto ieri da Wall Street: il Dow Jones Industrial Average ha perso 332,57 punti, -0,98%, concludendo la seduta a quota 33.665,08.
Lo S&P 500 è arretrato dell’1,34% a 4.314,60, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell’1,62% to 13.314,30 punti.
La Banca centrale della Corea del Sud ha annunciato oggi di aver lasciato i tassi principali di riferimento al 3,5%.
Diffusi dal fronte macroeconomico del Giappone i dati relativi alla bilancia commerciale di settembre, che hanno messo in evidenza un surplus di 62,4 miliardi di yen (l’equivalente di $416.6 milioni), meglio del deficit atteso dagli economisti di 42,5 miliardi di yen. Le esportazioni hanno segnato un rialzo del 4,3% su base annua, mentre le importazioni sono scivolate del 16,3%.