Borsa Tokyo in calo ma risale da minimi intraday con BoJ. Effetto Nasdaq su hi-tech Asia
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in ribasso dello 0,23% a 28.864,32 punti, risalendo dai minimi intraday dopo le rassicurazioni di Haruhiko Kuroda, numero uno della Bank of Japan, che hanno portato i tassi dei titoli di stato a dieci anni del Giappone a scendere al minimo dalla metà di febbraio, attorno allo 0,07%, rispetto allo 0,15% dei massimi intraday sessione.
Non è riuscito invece a smorzare i timori di Wall Street il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell, che non ha indicato nessuna strategia per placare le preoccupazioni di una eventuale brusca impennata dell’inflazione Usa, che rischierebbe di tradursi in una fase di tapering e di successivo rialzo dei tassi sui fed funds. I rendimenti sono saliti così fino all’1,5762%.
Ieri a Wall Street è andato di scena l’ennesimo sell off alimentato dal reflation trade.
Alla fine della seduta di contrattazioni, lo S&P ha perso -51,25 punti o -1,34% a 3.768,47 punti; il Nasdaq ha ceduto -274,27 punti o -2,11% a 12.723,47; il Dow industrial ha chiuso in flessione di -345,95 punti o -1,11% a quota 30.924,14; l’ìndice delle small cap Russell index ha segnato un ribasso di 60,87 punti o -2,76% a 2.146,92 punti.
Il tonfo del Nasdaq ha avuto un effetto negativo sui titoli hi-tech dell’Asia-Pacifico. Alla borsa di Hong Kong ha perso soprattutto Xiaomi, in calo di oltre -3%. Altri titoli si sono però salvati, come Tencent, che ha segnato un lieve ribasso e Alibaba, in leggero rialzo. Alla borsa di Seoul le quotazioni del produttore di chip SK Hynix hanno perso quasi l’1,5%.
Focus sulle borse cinesi, con lo Shanghai Composite che avanza dello 0,45% e Hong Kong +0,14% dopo che il premier cinese Li Keqiang ha annunciato un target di crescita per il Pil della Cina, nel 2021, superiore al 6%. La borsa di Sidney è in calo dello 0,74%, mentre Seoul arretra dello 0,37%.