Borsa Tokyo sotto pressione, giù anche Hong Kong e Shanghai
Borse asiatiche contrastate dopo che l’incontro di ieri tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo Speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy si è concluso con un nulla di fatto.
Sebbene entrambi abbiano confermato progressi nei negoziati volti a innalzare o sospendere il tetto sul debito Usa, nessuna intesa è stata ancora raggiunta.
La data X del 1° giugno, quella in cui gli Stati Uniti rischiano di fare default in assenza di un’intesa, è sempre più vicina.
Dopo la corsa degli ultimi giorni, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo viene colpito dalle prese di profitto, segnando un calo dello 0,50% circa.
In calo di mezzo punto percentuale circa anche la borsa di Hong Kong, mentre Shanghai fa peggio, scivolando di oltre lo 0,80%.
La borsa di Sidney viaggia poco al di sopra della parità (+0,07%), mentre il Kospi di Seoul avanza dello 0,40%.
Buone le indicazioni che sono arrivate dal fronte macroeconomico del Giappone:
Il Pmi manifatturiero stilato da Jibun Bank e S&P Global è salito a maggio a quota 50,8 punti, rispetto ai precedenti 49,5 punti, tornando così in fase di espansione.
Il dato si è attestato infatti sopra la soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.
Anche il Pmi dei servizi è migliorato, salendo a 56,3 punti, rispetto ai precedenti 55,4 punti.
In premercato, i futures sui principali indici azionari Usa sono in lieve rialzo: quelli sul Dow Jones avanzano dello 0,08%, quelli sullo S&P 500 salgono dello 0,12%, quelli sul Nasdaq mettono a segno un progresso dello 0,20%.