Borse Asia giù dopo minacce da guerra di Cina contro Usa e tonfo tassi Treasuries Usa a minimo da 2017
Azionario asiatico negativo, sconta i timori sull’escalation della guerra commerciale Usa-Cina, rinfocolati nelle ultime ore dall’editoriale del People’s Day. Editoriale che riprende una frase che era comparsa sul quotidiano prima della guerra sino-indiana del 1962 e in vista della guerra sino-vietnamita del 1979.
La frase è: “Non dite che non vi avevamo avvertiti!”.
Il People’s Daily, quotidiano numero uno in Cina e organo di stampa ufficiale del Partito Comunista del paese, ha anche avvertito esplicitamente che, in caso di escalation della guerra commerciale, la Cina userebbe l’arma delle terre rare contro gli Usa.
Le terre rare sono minerali cruciali per la produzione di iPhone, auto elettriche e armi di precisione sebbene, fa notare un articolo di Reuters, costituiscano una parte poco rilevante nel deficit Usa da $420 miliardi verso la Cina.
Anche il tabloid cinese Global Tomes ha indicato lo scorso martedì che la Cina potrebbe giocare “la carta delle terre rare” e che, di fatto, Pechino starebbe “considerando seriamente” la mossa.
L’azionario asiatico ha scontato tuttavia anche l’effetto negativo di Wall Street, che ha pagato l’ennesimo calo dei tassi dei Treasuries Usa a 10 anni, scesi al minimo dal settembre del 2017, prima di recuperare terreno al 2,26%. La curva dei rendimenti invertita nel trattato 3 mesi -10 anni (tassi a tre mesi al 2,36%), ha scatenato le preoccupazioni sul rischio di una recessione.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,29% a 20.942,53 punti. Borsa Shanghai -0,63%, Hong Kong -0,56%, Sidney -0,74%, Seoul +0,80%.
Occhio anche alla nota di Fitch sull’Australia. L’agenzia di rating prevede in particolare che l’espansione del Pil australiano rallenterà quest’anno al 2%, al ritmo più basso degli ultimi dieci anni, nonostante la spinta che arriva dai prezzi delle commodities. L’indebolimento viene spiegato con il rallentamento protratto del mercato immobiliare. Il tasso di crescita del 2% atteso sarebbe il più contenuto dalla crisi del 2008-2009. Per questo motivo, Fitch stima anche che la banca centrale australiana, la Reserve Bank of Australia, taglierà i tassi di almeno 25 punti base quest’anno, probabilmente già alla riunione di giugno.